Arsenal-Atlético 1-1 – L’ultima notte europea di Arsène Wenger all’Emirates sulla panchina dell’Arsenal si è chiusa in maniera agrodolce. Un Atlético duro a morire è riuscito a strappare un 1-1 incredibile, giocando oltre 80 minuti in inferiorità numerica. Non è bastato ai Gunners dominare in lungo e in largo, fino a riuscire a sbloccare la partita all’ora di gioco con Lacazette. L’unico errore della partita è costato un gol subito pesantissimo. Griezmann ha ringraziato l’incertezza di Koscielny e lo scivolone di Mustafi, ha battuto Ospina e girato una qualificazione che sembrava fino a quel momento nettamente in mano all’Arsenal. E ora al Wanda Metropolitano, dove l’Atlético non prende gol da gennaio, servirà un’impresa.
Con i recuperi di Wilshere e Özil, Wenger ha potuto schierare in campo il proprio undici migliore, con Welbeck aperto a sinistra e il turco-tedesco a completare il tridente. Il match è stato approcciato al meglio da un ottimo Arsenal, bravo a pressare alto e non dare il tempo di ripartire agli spagnoli, troppo imprecisi anche a livello tecnico.
Oltre alle difficoltà iniziali, sono bastati 10 minuti per sovvertire i piani di Simeone: la doppia ingenuità di Vrsaljko che gli è costata l’espulsione ha costretto i Colchoneros a giocare in inferiorità numerica per tutta la partita. Thomas si è spostato da terzino destro, mentre Griezmann è stato chiamato ad un lavoro di sacrificio sulla fascia che lo ha di fatto estromesso dalla fase offensiva per gran parte della partita. Il solo Gameiro, abbandonato tra le maglie della difesa londinese, non ha mai avuto spazio per incidere.
Con la squadra di Simeone (espulso dopo 12 minuti per proteste) ridotta in dieci uomini, l’Arsenal ha provato a spingere al massimo delle proprie forze. Gli spagnoli sono riusciti a resistere grazie soprattutto a un’enorme prestazione del solito Godín, oltre che in generale di tutto il reparto difensivo. Soltanto lo stacco di Lacazette all’ora di gioco ha sorpreso una difesa che si è comunque dovuta affidare anche alle parate di un Oblak assolutamente protagonista e decisivo. Almeno tre gli interventi decisivi per tenere a galla i suoi, dominati sotto ogni aspetto – anche fisico – dai Gunners.
La squadra di Wenger ha giocato la partita quasi perfetta. Soltanto un episodio poteva permettere all’Atlético di arrivare a un pareggio insperato, e Griezmann, riportato al centro dell’attacco nel finale, ne ha approfittato al meglio.
Al ritorno, al Wanda Metropolitano, per l’Arsenal sarà durissima: nel nuovo stadio, i Colchoneros hanno subito soltanto 9 gol in 26 partite complessive. L’ultimo subito risale al 20 gennaio. Numeri che fanno tremare i londinesi, i quali in questa stagione hanno fatto molta fatica lontano dall’Emirates Stadium: hanno vinto soltanto due delle ultime 14 trasferte. Non vincono in trasferta dall’8 marzo, dalla partita San Siro contro il Milan. In quella serata i Gunners riuscirono a disputare un’altra gara al limite della perfezione. Ma per eliminare un Atlético così duro a morire ci vorrà probabilmente ancora qualcosa in più.
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