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Andreolli campione anche nella sfortuna, tra rimpianti e sorrisi

Nel dolore che lo porta a ricordare questa stagione calcistica come una delle più difficili della sua carriera, Marco Andreolli può dire di aver messo in bacheca nel proprio palmares un trofeo internazionale, motivo d’orgoglio non da poco per un calciatore di livello buono ma non comunque eccezionale come lui.
L’infortunio dello scorso 21 novembre è un macigno che pesa, sicuramente, nella valutazione generale di una stagione che aveva avuto un andamento non malvagio fino alla terribile rottura del tallone d’Achille in quel terribile pomeriggio di San Sébastian.
La diagnosi è subito di quelle che possono ammazzare psicologicamente anche un grande combattente: 8-9 mesi di stop dai campi di calcio. Tradotto in parole più semplici: arrivederci alla prossima stagione.
Andreolli aveva avuto modo di giocare molto (e anche abbastanza discretamente) in quel primo scorcio di stagione, visti anche i problemi difensivi che affliggevano due dei cinque centrali difensivi della rosa di Emery, Pareja e Daniel Carrico.
Egli stesso ci ha tenuto a sottolinearlo oggi in un’intervista a TMW:”A Basilea è stata una notte memorabile, anche se a livello personale resta un po’ di rammarico per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato. Ho avuto sfortuna ad infortunarmi proprio quando le cose stavano andando nel verso giusto”.
Ora il peggio pare alle spalle, anche a detta del diretto interessato stesso.
Il difensore piacentino è così pronto a ripresentarsi ai nastri di partenza carico e con una gran voglia di saldare i conti con fato e fortuna, che quel pomeriggio gli hanno voltato le spalle.
Il Siviglia ha il diritto di riscatto sulle sue prestazioni, nelle prossime settimana si capirà meglio quale sarà il futuro dell’ex Roma e ChievoVerona, che in caso di mancato riscatto tornerebbe a disposizione dell’Inter.
Dalle parti di Appiano Gentile la cosa non sarebbe sgradita, anche per il discorso relativo alle nuove regole sui vivai introdotte da un anno a questa parte, essendo Andreolli cresciuto nel settore giovanile nerazzurro.
E se anche gli sembrerà di essere stato molto sfortunato in questi mesi, potrà dire di essere stato in buona compagnia, vista la terribile lesione della rotula costata al compagno Michael Krohn-Dehli nella semifinale di ritorno contro lo Shakhtar Donetsk al Sanchez Pizjuan.
Il peggio è alle spalle, ora Andreolli spera di togliersi di dosso l’etichetta di eterna incompiuta, provando a dimostrare tutte le sue qualità anche in una squadra di livello più importante del Chievo, qualunque essa sarà.

Filippo Maggi

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