Anche l’AIA vorrebbe aggiornare il protocollo VAR, peccato solo che non possa farlo

Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha recentemente discusso la necessità di un aggiornamento del protocollo VAR

Protocollo VAR AIA
ANSA/Ettore Griffoni

Negli ultimi anni, il mondo del calcio ha subìto una rivoluzione tecnologica grazie all’introduzione del VAR (Video Assistant Referee), che ha trasformato il modo in cui vengono gestite le partite e l’esperienza degli spettatori. Tuttavia, nonostante i vantaggi di questa innovazione, persistono controversie e questioni irrisolte riguardanti il suo utilizzo. A tal proposito, il presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), Antonio Zappi, ha recentemente discusso la necessità di un aggiornamento del protocollo VAR durante una conferenza stampa.

Zappi ha messo in evidenza la complessità del lavoro degli arbitri, che coinvolge una comunità di circa 30.000 persone. Ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole e della collaborazione tra allenatori, giocatori e arbitri. Un esempio citato è quello di Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, che Zappi ha definito “eccezionale”, riconoscendo il suo diritto di esprimere opinioni sulle decisioni arbitrali.

Errori arbitrali e necessità di aggiornamento

Uno degli episodi più controversi è avvenuto durante la partita Inter-Fiorentina, dove si è discusso di un errore legato a un cross di Bastoni. Zappi ha chiarito che, sebbene la posizione dell’arbitro La Penna fosse ideale, la visuale era ostacolata, impedendo una corretta valutazione. Ha anche sottolineato come l’assistente numero 2 avrebbe potuto notare che il pallone era uscito se posizionato correttamente. Questo episodio ha sollevato interrogativi sul protocollo VAR, poiché il VAR non è intervenuto.

L’idea di aggiornare il protocollo è stata accolta positivamente da Zappi, che ha però precisato che tale decisione spetta a organismi superiori come la FIFA o la UEFA. Questo porta a riflessioni sul funzionamento del VAR e sulla sua implementazione a livello globale. Critiche riguardanti la sua applicazione, coerenza delle decisioni e trasparenza nei confronti dei tifosi sono emerse nel tempo.

Aggressioni agli arbitri e necessità di protezione

Zappi ha anche affrontato il tema delle aggressioni ai direttori di gara, un problema che colpisce non solo il calcio professionistico, ma anche i campionati minori. Ha citato l’onorevole Barbagallo, che ha proposto di inasprire le sanzioni per tali aggressioni, ricevendo il supporto del Ministro Abodi. La questione è delicata e richiede un intervento serio da parte delle autorità competenti.

Le aggressioni agli arbitri sono aumentate negli ultimi anni, creando un clima di paura. È fondamentale che le istituzioni calcistiche collaborino per garantire un ambiente sicuro, lontano da intimidazioni e violenze.

In conclusione, il dibattito sull’aggiornamento del protocollo VAR e sulle aggressioni ai direttori di gara rappresenta solo una parte di un panorama complesso e in continua evoluzione. La tecnologia ha portato nuove sfide, ed è essenziale che le istituzioni calcistiche affrontino queste questioni con serietà. Solo attraverso un impegno collettivo si può aspirare a un calcio più giusto e rispettoso per tutti.

Change privacy settings
×