Sembrava poter essere la stagione della conferma di quanto fatto l’anno scorso, ma dopo una prima metà eccellente di stagione il Getafe è letteralmente scoppiato fino a uscire completamente dalla zona coppe, quando si credeva potesse centrare anche il quarto posto. Due facce per due stagioni in una, con tante note positive ma anche molti punti interrogativi in ottica Europa League. Scopriamo i volti della stagione degli Azulones.
Il vero uomo mercato della squadra. Da esterno alto del 4-4-2 di Bordalás ha trovato la sua dimensione, con due anni di altissimo livello che ne fanno uno dei giocatori più ambiti sul mercato, soprattutto per chi cerca un esterno a tutta fascia. L’aver comprato tutto il cartellino dal Barcellona è stato un grande affare per il Getafe
La JM quest’anno è stata decisamente sbilanciata in suo favore: se nella scorsa stagione Jorge Molina aveva fatto la differenza, quest’anno è Jaime Mata la stella dell’attacco. In un reparto pieno di ricambi è riuscito a essere il grande punto di riferimento e anche il capocannoniere della squadra con 11 gol
L’altro giocatore da prendere del Getafe è Djené. Difensore di grande stazza e con ottimo talento, è uno dei punti fermi di una delle migliori difese del campionato. Al suo fianco ha avuto prima Cabrera e poi Exteita e il suo rendimento non è cambiato: il togolese potrebbe essere pronto anche a squadra di altissima fascia.
Un centrocampista sicuramente dal buon potenziale che però troppo spesso si perde in errori grossolani. Ha ritmo e corsa, ma i suoi scivoloni sono spesso rischiosi, vedi il disastro con il Siviglia in una delle gare che hanno indirizzato la stagione del club. Può comunque crescere ancora.
Il suo ritorno al Getafe non è stato per niente soddisfacente: già nella prima avventura al Coliséum non aveva lasciato il segno, poi dopo il prestito al Caen ci si aspettava un apporto maggiore. Vero che il 4-4-2 piatto non valorizza i trequartisti, ma la sua annata è stata da dimenticare.
Entra nella lista dei peggiori come se fosse un rimprovero, perché il ragazzo sa che può dare molto di più. Già è tornato alla base al Chelsea, dopo un anno in cui qualche lampo del suo talento si è visto, ma mai abbastanza per poter ambire a qualcosa di più dei tanti subentri. Ha sofferto l’inamovibilità di Cucurella a sinistra ma non ha saputo incidere sul campionato.
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