La squadra più antica della Bundesliga, quella ad aver disputato tutte le edizioni del massimo campionato tedesco; dalla stagione 1963-1964 sono passati cinquantatré anni e, in questo arco di tempo, i Rothosen, non sono mai scesi in seconda divisione nonostante i rischi li abbiano corsi. In questa stagione la squadra allenata da Markus Gisdol, subentrato a campionato in corso, è riuscita a compiere l’ennesimo miracolo concretizzatosi al minuto ottantotto della gara casalinga contro il Wolfsburg; eppure quel match iniziò nel peggiore dei modi visto che l‘Amburgo era passato in svantaggio ma la forza della squadra più antica della Bundesliga è la capacità di rinascere ogni volta che la fine sembra vicina. I Rothosen sono duri a morire e la storia, si sa, è destinata a ripetersi.
Amburgo, la storia si ripete
Per capire la forza di una squadra che non vuole mai retrocedere, basta vedere un dato: in tre delle ultime quattro stagioni l’Amburgo era destinato a retrocedere, spacciato a metà stagione e senza praticamente nessuna possibilità di salvarsi. Ma questa squadra ha qualcosa dentro, una forza particolare quasi magica che ha sempre permesso ai Rothosen di uscire da situazioni calcisticamente drammatiche. In questa stagione si sono salvati dal dover fare lo spareggio al minuto ottantotto (e la settima prima avevano pareggiato all’ultimo secondo con lo Schalke). Per due anni invece sono stati in grado di evitare la retrocessione, andando a vincere lo spareggio (uno lo hanno vinto al novantesimo). Sembrano quasi avere una maledizione, non possono mai retrocedere. Ogni stagione, ogni anno la squadra parte male, come a volerlo fare apposta prima di decidere che è il caso di fare punti. Puntualmente, però, i punti totalizzati sembrano non bastare fino a quando qualcosa di magico non permette ai Rothosen di salvarsi. Una storia magica, fantastica che si ripete e che sembra destinata a ripetersi ancora.