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Il ritorno europeo dell’Altach

Nella parte più occidentale, più montuosa e forse più dimenticata dell’Austria c’è un piccolo paese di 6.500 anime che da vari anni ha deciso di uscire dall’anonimato: Altach. A 5 km dal confine svizzero, questa piccola terra del Voralberg ha deciso di diventare una potenza del calcio austriaco e di farsi conoscere in tutta Europa.
Dopo aver calcato solo i campi delle serie minori dalla sua fondazione del 1949, nel 2006 arriva la prima storica promozione in Bundesliga, ma dopo due sofferte salvezze, nel 2009 arriva il ritorno nella Erste Liga. Tante amarezze, tanti anni di sofferenze, ma nel 2014 è tempo di tornare in prima divisione, ma stavolta non da comparsa.
Per molto tempo in testa al campionato assieme alla corazzata Red Bull Salisburgo, calerà nella seconda parte del campionato e perderà il secondo posto che avrebbe voluto dire Champions League, ma il terzo ed ultimo gradino del podio vuol dire Europa League.
Troppo piccola la Cashpoint Arena e bisogna migrare a Innsbruck a 180 km. E l’avversario è di blasone, perché per il terzo turno preliminare bisogna affrontare i portoghesi del Vitoria Guimaraes. L’andata in Tirolo è positiva perché il debutto europeo porta in dote anche la prima storica vittoria per 2-1. Grande festa, ma mantenere il risultato in Portogallo sarà ben dura con uno stadio Henriques stra colmo di 30.000 lusitani pronti a far ribaltare il punteggio ai bianconeri. E invece no, perché l’Altach sfodera la miglior partita della sua storia e non solo passa ai playoff di Europa League, non vince, ma stravince per 4-1.
Ai playoff ci sarà ancora una portoghese, la sorpresa del campionato ’14-’15: il Belenenses. Risulteranno due partite arcigne, difficili da sbloccare, con la paura di uscire e infatti sarà decisivo lo 0-1 a Innsbruck e il successivo 0-0 mantenuto a denti stretti a regalare i gironi ai portoghesi e la delusione dell’eliminazione all’Altach. Applauditissimi dai circa 100 austriaci arrivati dal Voralberg in Portogallo i gialloneri capiscono che non può e non deve essere solo un anno di grazia. L’eliminazione e la delusione si fanno sentire e l’ottavo posto finale è lo specchio del fallimentare campionato ’15-’16.

Ma il 2016-’17 è l’anno della svolta. Nonostante l’addio di Damir Canadi, storico allenatore della promozione che decide di approdare al Rapid Vienna e l’arrivo, non troppo fortunato, di Werner Grabherr e soprattutto il successivo di Martin Scherb, l’Altach vola e per qualche giornata è a pochissimi punti dal Red Bull Salisburgo. Purtroppo le ultime giornate sono disastrose e ci si dovrà accontentare del quarto posto. Ma non si può ancora festeggiare il ritorno in Europa League perché a Klagenfurt l’1 giugno c’è la Finale di Coppa d’Austria tra Red Bull Salisburgo e Rapid Vienna e una vittoria dei bianco verdi porterebbe proprio i capitolini in Europa a discapito dell’Altach. Ma i biancorossi sono troppo forti e con il 2-1 sul Rapid non si festeggia solo a Salisburgo, ma anche ad Altach perché vuol dire che si ritorna in Europa League, dal primissimo turno, ma si ritorna. Giovedì 29 giugno ci sarà l’andata contro i georgiani Chikhura, ma soprattutto la più bella delle notizie. Giovedì 6 luglio, per la gara di ritorno, ci sarà il debutto della Cashopint Arena, ampliata a 8.900 posti e, per i primi turni preliminari, adatta per l’Europa League. E speriamo che quest’anno la favola si concluda con un lieto fine, un lieto fine chiamato gironi.

Francesco Domenighini

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