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Aik, Göteborg e Malmoe in testa all’Allsvenskan. Perde il Norrköping, pari Kalmar

Ad aprire questo secondo turno di Allsvenskan, ci hanno pensato Eskilstuna ed Örebro. In quel del Tunavallen, da quest’anno casa dell’AFC, ecco che l’undici messo in campo da Per Olsson non ha deluso. Pur essendo una neopromossa, ed in particolar modo la neopromossa meno attrezzata secondo molti, ha sfoderato un gran gioco portando a casa un buon pari. Il volto di giornata, manco a dirlo, è quello del 22enne Mohamed Buya Turay. La sua storia è interessante: è stato scoperto nel suo paese d’origine (la Sierra Leone) da  Numukeh Tunkara, lo stesso agente che intravide delle potenzialità in Amadou Diawara e lo portò al Bologna. Al 41′ ha aperto le danze con un gran destro, nel frattempo Filip Rogic aveva pareggiato, poi (questa volta col sinistro) ha nuovamente riportato in vantaggio il club delle Södermanland. Sembrava tutto preparato per la prima vittoria degli arancio-azzurri, e invece una gran girata in area del nigeriano Kennedy Igboananike ha ristabilito il pari quanto il cronometro era a quota 92. E sì, c’è tanto amaro in bocca specie per i padroni di casa. Nato come Athletic FC, l’Eskilstuna è una società giovanissima in quanto nata nel 2007. Il suo presidente, l’avvocato russo Alex Ryssholm, si trasferì in Svezia negli anni ’80 per collaborare con l’azienda Scania al fine di favorirne l’immissione sui mercati russo e ucraino. Partito insieme alla moglie Olga Åstedt e José Franco, una volta arrivato decise di fondare una scuola calcio ispirata ai vivai dei top club europeo. Oggi, si trova per la prima volta sul palcoscenico. E pensare che fino a poco tempo fa contava pochissimo…

Uno dei risultati di giornata è quello maturato alla Jämtkraft Arena, dove l’Östersund ha prima ospitato, poi sconfitto, il quotatissimo Norrköping. Se la settimana scorsa il bomber Sebastian Andersson e il mediano Filip Dagerstal avevano inflitto due colpi letali all’Hammarby, questo weekend non è riuscito lo stesso contro l’undici allenato dall’inglese Graham Potter. A decidere una partita tutto sommato piacevole ci ha pensato il 21enne Hosam Aiesh, dopo un gran traversone dalla sinistra ad opera dell’esterno cogolese Ken Sema. Tirando le fila, quest’Allsvenskan è appena cominciata, ma di certo l’IFK non avrà tanto tempo per riorganizzarsi e ritrovare quella brillantezza che pare svanita. In particolar modo, se Sebastian Andersson si prende un turno di pausa non c’è nessuno che si prenda la briga di sostituirlo né a livello realizzativo, né tantomeno per quanto concerne l’apporto alla squadra in termini di sponde, pressing e quant’altro. Jens Gustafsson (che, lo ripeto pur con dispiacere, non è Janne Andersson) è chiamato immediatamente a far sì che questa sia sono una sconfitta passeggera, e non l’inizio di un trend negativo.

E siccome prima ho citato l’Hammarby, vi dirò che alla Tele2 Arena si è vista una bella partita. Pur col brasiliano Rômulo Cabral in panchina (davanti trova posto Dibba accanto a Kennedy), non ha convinto assai la formazione di Jakob Michelsen. E non lo ha fatto perchè il Kalmar ha assai giocato meglio, pur non potendo contare su una bella batteria di infortunati (il terzino Agardius, i mediani Lima e Herman Hallberg, l’attaccante Eid). Non lo ha fatto perchè il Kalmar è passato in vantaggio con un gol del senegalese Pape Diouf. Non lo ha fatto perchè le migliori chance capitavano puntualmente sui piedi dei Röda bröder. Non lo ha fatto perchè Ingelsson avrebbe potuto chiudere la pratica prima se solo Kristinsson non avesse sfoderato una parata assai importante. Non lo ha fatto perchè le occasioni migliori per l’Hammarby sono capitate sui piedi di un terzino destro (l’islandese Birkir Már Saevarsson). Alla fine, però, la sorte ci ha messo una buona parola e ha fatto uscire dal sinistro del mediano Björn Paulsen il colpo del pari. A guardare il cronometro, suona tanto come una beffa: 93 minuti, 16 secondi. Se lo scorso weekend la rete di Rômulo era stata ininfluente, questa volta il blitz di Paulsen ha quantomeno regalato il pareggio. Non è poco, visto che ottenuto contro un Kalmar reduce dai 5 schiaffi casalinghi presi dall’Elfsborg.

Jönköpings-Halmstads avrebbe potuto dire qualcosa sulla situazione dei due team. Se il Södra avesse vinto, avrei potuto parlare di riscatto dopo la sconfitta contro l’Örebro, se il BK avesse perso avrei potuto dirvi che il successo della scorsa settimana sia stato un fuoco di paglia. E invece mi tocca narrarvi di un pari. Ma che pari, 4 reti e tanto spettacolo. Allo Stadsparksvallen, con poco più di 4000 anime sugli spalti, Robert Gojani ha aperto le marcature per la squadra di Jimmy Thelin. Al 33′, la partita è cambiata perchè la punta dell’Halmstads Kosuke Kinoshita si è resa protagonista di un folle intervento costatagli il rosso diretto. Montagna da scalare per i neroblu e al 51′ raddoppio dei padroni di casa grazie al terzino destro Tom Siwe. Non è passato neppure un minuto, tuttavia, e Sead Haksabanovic ha riaperto le speranze facendo gioire non poco Jan Jönsson. Seconda rete in due partite per il 17enne di origini montenegrine. Lo avevo già detto, lo ripeto ora: segnatevi il suo nome. E comunque il punto del 2-2 è stato ad opera della punta norvegese Alexander Ruud Tveter.

Studenternas, si gioca Sirius contro Göteborg. Sirius vincente contro il Djurgardens, IFK reduce dal pari al Nya Ullevi contro il Malmoe. Nelle fila ospiti finalmente è l’ora di Tobias Hysén, Kim Bergstrand invece schiera i suoi col 4-2-1-3. Dopo tre o quattro occasioni capitate al numero 10 (che in Svezia gode di tanta popolarità, complice anche l’outing), a sbloccare il risultato ci ha pensato Mikkel Morgenstar Pålssønn Diskerud, detto Mix. Al 75′ Jörgen Lennartsson ha tolto Hysén per Mikael Boman e il 28enne ha subito bagnato l’entrata in campo con la rete del 2-0. All’85’, cioè dopo che in campo era entrato pure Martin Smedberg-Dalence. Dopo il cartellino timbrato contro il Malmoe, il numero 16 si è ripetuto. Provate a fermarlo, forza. Ultimissima frase: tenete d’occhio l’IFK perchè questo potrebb’esser l’anno buono.

Pari tra Häcken e Djurgardens. Ben poco da dire, se non ricordare come nelle fila del BK abbia giocato l’ex Young Boys e Torino Alexander Farnerud, mentre in quelle dell’Idrottsförening lo stesso sia capitato al wonderkid Gustav Engvall. Uno 0-0 molto tranquillo, che tutto sommato è andato bene sia a Mikael Stahre che a Özcan Melkemichel.

Continua invece la corsa del carrarmato chiamato AIK. Alla Borås Arena, l’Elfsborg ha dovuto cedere il passo ai ragazzi di Rikard Norling, superiori sia sul piano fisico che qualitativo. Nel solito, interessantissimo 3-1-4-2 di Norling trova spazio la coppia offensiva Krpic-Goitom (panchina per Avdic e Markkanen, ma entreranno entrambi nel corso della gara). Al 26′, l’ex meteora dell’Udinese ha bagnato il suo ritorno a Solna con un pregevole fendente per la rete dello 0-1, mentre al 47′ ha recapitato sul destro del centrale difensivo Jesper Nyholm il più favoloso degli assist. Nel frattempo, Per Frick aveva illuso l’Elfsborg (per il quale questa sconfitta ridimensiona seppur poco le aspettative di questo campionato. Quanto all’Aik, beh, tutto va a gonfie vele.

Malmö-GIF Sundsvall è stata la partita che probabilmente appariva più scontata alla vigilia di questo turno di Allsvenskan. In fondo il Fotbollförening era atteso da un match che sulla carta poteva dirsi già vinto, quello contro il poco pericoloso Sundsvall. Il fatto che poi si sia giocato allo Swedbank Stadion, è solo un punto in più a favore degli Himmelsblått. La truppa di Margnus Pehrsson non ha avuto pertanto difficoltà a sbarazzarsi del GIF, regolato da una rete per tempo. Quella della prima frazione è ad opera di Behrang Safari, terzino sinistro con un passato anche in nazionale, ma la vera parternità dell’opera sarebbe da attribuirsi alla sorte e ad una fortunosissima deviazione. E’ pur vero, tuttavia, che la fortuna aiuta gli audaci. Ecco che dunque l’unico, inossidabile, bomber, capitano e leader della squadra ha timbrato il cartellino mettendo la firma sul 2-0. Markus Rosenberg, che ha giocato in tandem con Pawel Cibicki, si merita la palma di migliore in campo. Ma tutto questo Malmoe si è reso protagonista di una performance sontuosa. Allacciate le cinture, signori, siamo solo all’inizio.

Matteo Albanese

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