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Källström inventa, il Malmoe si blocca ed ecco una combine…

Martedì 16 maggio, Östgotaparken di Norrköping. Comincia qui il nono turno di Allsvenskan, dall’IFK che costringe il povero Kalmar a tornarsene nello Småland con zero punti: ancora una volta però, ed è un triste comune denominatore di questo campionato, per Jens Gustafson permane la grana Andersson. Il più talentuoso giocatore attraversa infatti un innegabile momento di crisi: un colpo di testa di Jon Gudni Fjóluson al 35′ e il destro di Niklas Bärkroth al 59′ hanno regolato la pratica contro i biancorossi di Peter Swärdh, ma Sebastian è fondamentale comunque. I 4° e 5° assist stagionali di un ispirato Niclas Eliasson sono bastati per portare a casa tre punti fondamentali, contro a dire il vero un’avversaria di poco conto. Il 5-3-1-1 con cui il FF è arrivato a Norrköping è stato necessariamente obbligato (principalmente a causa degli infortuni, tanti) ma assai poco efficace. Pensate che la prima punta del Kalmar, davanti al brasiliano Romario Pereira Sipião, era il classe ’00 Edvin Crona. Ho detto tutto. Col solo Viktor disponibile dei tre fratelli Elm, c’è stato ben poco da fare: la salvezza sarà difficile, ma non un miraggio.

Nelle ultime 6 partite, 5 sconfitte e un solo pari per l’Örebro: un ruolino di marcia abbastanza preoccupante per i ragazzi di Alexander Axén, che anche tra le mura amiche della Behrn Arena si son trovati a capitombolare in modo inatteso contro il GIF Sundsvall. Le reti subite nelle ultime 6 gare sono ben 12, a fronte di una sola segnata da Igboananike contro l’avversario sulla carta peggiore del periodo: il Malmoe. Dopo sette turni di astinenza il GIF torna alla vittoria: il merito va a Joel Cedergren, al suo 3-4-3, al difensore Sundberg che ha segnato la prima rete, a Linus Hallenius che da subentrato ha fissato il punteggio sullo 0-2 (prima rete in questa Allsvenskan per l’ex Genoa). Rimasta in 10 per l’espulsione di Damien Plessis, la squadra di casa non ha saputo reagire. Besara come al solito poco ispirato, Viktor Sköld idem con patate. Il rischio di una stagione anonima, in seguito ad un crollo verticale di proporzioni simili, c’è ed è concreto. L’Örebro deve rialzarsi, il GIF Sundsvall deve invece festeggiare: e magari, se dovesse continuare così, pensar di concedere più spazio al suo numero 9 Hallenius.

Sempre il 17 maggio, alla Jämtkraft Arena, sarebbe potuto uscire rafforzato il Sirius in lotta per le posizioni di vertice di quest’Allsvenskan. E invece, i nerazzurri sono tornati a pareggiare miseramente. Il 4-4-2 british sviluppato da Graham Potter ha reso l’Östersunds compatto e ordinato: troppo, per Ogbu, Sarfo e compagni. Poche le emozioni di una partita che Kim Bergstrand ha provato a vincere non riuscendo però a trovare la contromossa giusta. Lo 0-0 certifica l’immaturità dell’IK dopo un’inizio con botto: restare a questi livelli sarà dura, tanto più per una neopromossa, ma non dimentichiamo come già salvarsi fosse ritenuto difficilissimo ad inizio campionato.

Il risultato di giornata viene dalla Tele2 Arena, dove il Malmoe è stato frenato. Dall’Hammarby, dagli oltre 22mila sugli spalti, da Jakob Michelsen, dal destro di Arnór Smárason. A poco è valso il blitz di Anton Tinnerholm, il secondo stagionale, su assist di Rakip. Questa volta l’errore è stato di Magnus Pehrsson: intanto, Rosenberg fuori è stata una scelta col senno del poi folle (9′ dopo il suo ingresso, gli Himmelsblått hanno pareggiato), poi anche Tobias Sana in panchina ha privato di estro e talento la corsia destra di centrocampo. Un peccato, perchè Eikrem non nasce come esterno e Lewichi con Rakip basta e avanza in mezzo al campo, Pawel Cibicki ha steccato, Alexander Jeremejeff pure. Il dirimpettaio Michelsen invece ha azzeccato la scelta più coraggiosa possibile: tener fuori Pa Amat Dibba e dar fiducia al brasiliano Rômulo Cabral. Ultimo flash: la corsia sinistra biancoverde era composta dal terzino Marcus Degerlund (classe ’98) e dall’esterno Leo Bengtsson (pure lui ’98). La gioventù di Bajen è pronta a prendersi l’Hammarby…

Tra le sorprese di quest’Allsvenskan c’è poi l’Häcken che al momento è terza. Tre vittorie nelle ultime quattro ad eccezion del pari col Sirius: un ruolino di marcia niente male per i gialloneri, che pur passati in svantaggio col gol dell’Halmstads firmato da Frederik Olsson sono riusciti a rimontare. Il quinto sigillo nel 2017 di Alhassan Kamara e il destro di capitan Rasmus Lindgren hanno soverchiato il punteggio in essere facendo volare l’undici di Mikael Stahre. Quanto a quello di Jan Jönsson, il problema è lo stesso di cui parlo da tempo: se Haksabanovic non crea e Tveter non finalizza (oggi il norvegese è entrato solo a gara in corso), non si fanno punti. E Kinoshita ha giocato male.

Con la qualità che si ritrova a disposizione, è quasi un peccato che l’Elfsborg di Magnus Haglund sia soltanto undicesimo in Allsvenskan. Alla Borås Arena, però, il tecnico ha comunque potuto festeggiare i tre punti: contro l’avversario meno forte di questo campionato dati alla mano, l’Eskilstuna alias AFC United, il 2-1 regala l’immagine di un IF bello ed efficace. Il talento c’è e non lo scopro certamente oggi (Emil Bajrami, Simon Lundevall, Per Frick, Vitkor Prodell, Jesper Karlsson che però era in panchina), ma a dispetto di tante risorse in avanti c’è da raccontare di una squadra compatta, coesa, in cui l’unità d’intenti porta spesso ad un gioco spumeggiante ed efficace. L’Eskilstuna ne ha fatto le spese, ma non è stato punito da nessuno dei sopracitati: il centrale difensivo Joakim Nilssson e l’attaccante Lasse Nilsson (da subentrato) hanno deciso una pratica che si era inizialmente complicata con la rete ospite di Ferid Ali, su calcio di rigore, dopo soli 11′. Al 59′ su corner di Lundevall è sbucato il difensore per la sua seconda rete stagionale (4° assist per il 10), poi al minuto 89′ è stato bravo l’ex GIF Sundsvall a realizzare la terza marcatura in questa Allsvenskan togliendo all’AFC i tre punti all’ultimo istante. E il Tuna è sempre più ultimo.

Allo Stadsparksvallen di Jönköping, in programma c’è stata una partita che ha rispettato grossomodo le attese. Strano, in questo 2017, di partite che rispettano i pronostici (Malmoe onnivoro a parte) ce ne son state ben poche. Eppure, quello che alla vigilia era teorizzato come un blocco di 90′ incandescenti, tra due squadre in forma e autrici di un gran calcio, si è puntualmente palesato. Da una parte del ring, il coriaceo J-Södra di Jimmy Thelin. Dall’altra, il temibilissimo Djurgardens capeggiato on the bench da Özcan Melkemichel. Privo dell’unica vera punta in rosa, Árni Vilhjálmsson, l’undici padrone di casa è pervenuto al vantaggio grazie ad un colpo di testa del classe ’93 Dzenis Kozica. Assist dell’inglese Daryl Smilie, mentre il sopracitato numero 7 è stato provato come falso nueve: il responso è positivo. Non si è però fatta attendere la reazione dell’IF, che subito dopo il rientro in campo per la seconda frazione ha trovato il pari. Anche in questo caso con una zuccata, messa in porta da Magnus Eriksson su corner dell’inossidabile Kim Källström. Che a 34 anni avrà meno fiato ma non certo tecnica. E lo ha ampiamente dimostrato, in quest’Allsvenskan, trascinando un gruppo giovane fino all’attuale quinto posto con la fascia di capitano al braccio. E se la stellina Gustav Engvall non va a segno, ci pensa la 6° marcatura stagionale del numero 10…

IMPORTANTE PRECISAZIONE: non ho volutamente parlato del big match tra IFK Göteborg e AIK Solna. Il motivo è semplice: c’è stato un tentativo di combine e la partita è stata rinviata. Le indagini sono ancora in corso, quando ci sarà del materiale più consistente lo metterò su e ve ne parlerò in modo organico. Per adesso è tutto, con la minacciosa ombra del calcioscommesse che arriva a toccare anche l’Allsvenskan. Per il momento è tutto, ci risentiamo presto! För tillfället är det allt. Vi skicka snart, tack för er uppmärksamhet!

Matteo Albanese

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