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Il finale di Allsvenskan 2019 è un thriller meraviglioso

Alla fine del primo tempo, il parziale è semplicemente folle. Se prima del fischio d’inizio dell’ultima giornata d’Allsvenskan 2019 la classifica vedeva il Djurgården (65 punti) distaccato da Malmö e Hammarby (62 entrambi: differenza reti rispettivamente di +35 e +34), ora la situazione è un groviglio di proiezioni. Il Djurgården che aveva tutto nelle proprie mani è sotto a Norrköping (2-0), il Malmö con lo stesso scarto sta vincendo a Orebro (0-2) mentre la 10° marcatura stagionale di Alexander Kacaniklic permette all’Hammarby di superare l’Hacken. Finisse così, il Malmö di un Markus Rosenberg all’ultima apparizione in campionato prima del ritiro festeggerebbe il 21° successo in Allsvenskan: essendo sia Malmö che Hammarby e Djurgården a 65 punti, la differenza reti premia i biancazzurri (+37), cui seguono i biancoverdi (+35) e infine i Blåränderna ormai esautorati (+32).

«Dobbiamo far meglio davanti, possiamo solo incolpare noi stessi» ha commentato nell’intervallo il capitano del Djurgården, uno scosso Marcus Danielson, che il 12 ottobre ha debuttato – segnando a Malta – con la nazionale svedese per via dell’ottimo rendimento in campionato. Arrivata a 90’ dal titolo, la squadra dell’isola di Stoccolma ha concesso due reti in 14’ (Lauritsen, Hakšabanović) entrambe realizzate con svarioni in marcatura su palle alte. Non è stato un giorno perfetto per il DIF: la mattina era iniziata con una sveglia in piena notte a causa di fuochi d’artificio sparati fuori dall’hotel dove alloggiavano, il pomeriggio era proseguito con disordini e scontri tra le due tifoserie all’Östgötaporten, con proprio Danielson che – assieme a Jesper Karlström e Jonathan Ring – s’era recato invano a placare gli animi, poi sedati dalla reazione della polizia.

La vigilia era stata condita da polemiche: «Loro hanno tutto da perdere, noi tutto da guadagnare» aveva detto Rosenberg, spalleggiato dal tecnico Uwe Rösler: «Siamo in una posizione migliore perché sappiamo esattamente che fare». Le statistiche condannavano del resto il DIF: otto vittorie di fila e sette senza subire col per il Norrköping, dati ricordati a Jesper Karlström che rispose a tono spiegando «quando inizia la partita, te ne freghi dei numeri». «Sarà più casa nostra che loro», l’aveva accompagnato Emir Kujović, che nel 2015 vinse l’Allsvenskan proprio col Norrköping di Janne Andersson segnando 21 reti in 29 gare. In estate è tornato in Svezia, ma a Djurgården, con lo stesso obiettivo e ieri, nel prepartita, tra i 6 e i 10mila tifosi del DIF s’erano prenotati il biglietto all’Östgötaporten per non perdersi la festa. La stessa festa che al momento era annullata. Tutti avrebbero avuto qualcosa a cui dedicare la vittoria: il Djurgården a un successo che manca dal 2005, il Malmö come detto a Rosenberg, l’Hammarby al terzino Mats Solheim che pare lasci in inverno per tornarsene in Norvegia assecondando il volere della sua famiglia.

Passa quasi in secondo piano che anche la poule per non retrocedere regali spettacolo: Sirius (26) e Östersund (25) possono dirsi salve, il Kalmar (23) non ancora, a quota 22 c’è il Falkenberg e due punti sotto il Sundsvall, che vincendo – e sperando in una sconfitta degli avversari – si guadagnerebbe un’ultima possibilità per salvarsi ai playoff. La differenza reti premia i secondi (-18 contro -38). Si diradano le nubi solo al 92’ quando, se al Sundsvall sarebbe bastato un gol per concludere a 23 punti affiancando Kalmar e Falkenberg (in quel caso la differenza reti avrebbe fatto retrocedere quest’ultima), segnano contemporaneamente Henok Goitom alla Friends Arena e il 30enne nigeriano Peter Nsima alla Falcon Alkoholfri Arena. Risultato: Falkenberg ai playoff.

Retrocede il Sundsvall, ex squadra di Emil Forsberg e Linus Hallenius, quasi dimenticandosi che in testa alla classifica è ancora tutto serrato. Kim Bergstrand scuote il Djurgården con gli ingressi in campo di Astrit Ajdarevic ed Emir Kujovic, Karlström (50’) e Buya Turay (65’) siglano un 2-2 che vuol dire la vittoria dello Stockholms Stolthet (“l’orgoglio di Stoccolma”) trascinato verso un finale più tranquillo dall’espulsione dell’attaccante islandese del Norrkoping Thorarinsson. Il Malmö, che come detto aveva interesse ad aumentare la differenza reti, vince alla Behrn Arena 0-5 e Rosenberg si regala una doppietta all’ultima presenza in campionato prima di appendere gli scarpini al chiodo, con un finale thriller che non incide però sui tre campionati (2014, 2016 e 2017) festeggiati da quando è rientrato in Svezia. Terzo in classifica l’Hammarby, che per la stessa brama di una differenza reti maggiore – nel caso in cui il Djurgården avesse perso – ha sconfitto l’Hacken per 4-1: gol e assist per Nikola Đurđić, rete al 92’ per Mats Solheim che con ogni probabilità – come detto – lascerà i Bajen. Salutando una Tele2 Arena che, come diramava un comunicato ufficiale del club alla vigilia di oggi, invitava i tifosi a mantenere la calma qualora un secondo titolo d’Allsvenskan (dopo quello vinto nel 2001) fosse entrato nel palmarès.

Matteo Albanese

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