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Fortuna Malmoe, risorge l’Örebro, vince il Kalmar!

Comincio il pezzo dedicato all’undicesimo turno di Allsvenskan con una domanda: se in Djurgardens-Eskilstuna vi avessi giurato che né Engvall né Eriksson sarebbero andato in gol, mi avreste creduto? A prendersi la scena del match alla Tele2 Arena è stata solo la squadra di casa, perchè gli ospiti sono usciti dal confronto con le ossa rotte. Il mattatore è stato Kevin Walker, 27 mediano svedese ma di origini irlandesi, che ha messo a segno una doppietta: di testa al 28′, di destro al 76′. Kevin Mrabti e Othman El Kabir hanno fatto il resto, inframezzati dall’illusoria marcatura di capitan Eddahri. Niente da fare per l’AFC United: sesto ko nelle ultime sette, a questi punti si fa davvero dura.

Il risultato probabilmente più sorprendente della giornata lo regala il Kalmar, che dopo 4 turni trova di nuovo i tre punti e convince davvero. E’ la prima volta in stagione in cui Peter Swärdh può finalmente gioire per una performance da Kalmar: messo sulla gogna nonché principale responsabile della peggior partenza della storia recente dei biancorossi, alla fine contro il GIF Sundsvall è arrivata la conferma della crisi profonda in cui è finita la formazione di Cedergren. Ancora una volta Hallenius titolare, ancora una volta una prestazione scialba da parte di un collettivo per il quale il 3-4-3 potrebbe non esser il modulo ideale. E così i padroni di casa sistemano la pratica già nella prima mezzora: al 13′ Romario Pereira Sipião capitalizza di destro un assist di Melker Hallberg, al 20′ tocca al 18enne Svalte Ingelsson andare in rete, infine al 27′ e il sopracitato Hallberg a vedersi ricambiato il favore dal numero 29. Udite udite, se il campionato finisse oggi il Kalmar sarebbe agli spareggi. E la distanza con la 13ma, proprio il GIF Sundsvall, è ora di sole tre lunghezze…

Serve il brivido al Norrköping per risolvere a proprio vantaggio la pratica Halmstads. Il match si è aperto con una decisa presa di posizione da parte di Jens Gustafsson, che ha deciso di lasciare in panchina la stella della squadra (il centravanti Sebastian Andersson) ma ultimamente con le polveri bagnate. La scelta ha pagato, perchè il duo formato da Karl Holmberg e David Moberg Karlsson farà bene. Dopo soli 12′ l’Östgotaparken può già festeggiare il gol dell’IFK: settimo assist stagionale per Niclas Eliasson, quinto sigillo in questa Allsvenskan per un Holmberg che si è fatto trovar puntuale ad insaccare di testa l’invitante cross del compagno. Al 24′ è arrivato il pari ospite grazie ad una conclusione di Frederik Olsson deviata in modo tale da beffare Langer, ma appena rientrati dagli spogliatoi per l’intervallo il Norrköping passa in vantaggio: cross con contagiri di Eliasson, irruzione vincente con annessa inzuccata ad opera di Bärkroth. Sembra fatta, perchè al 51′ Holmberg trova il 3-1, ma al minuto 83′ una sfortunata autorete di Jon Gudni Fjóluson ha consentito all’Halmstads di chiudere in attacco. Alla fine si è concretizzato poco, ma il concetto è chiaro: l’IFK al momento è secondo, ma certi errori si pagano a caro prezzo con squadre più ciniche degli avversari odierni.

Perde una grandissima occasione lo Jönköpings, perché contro l’Hammarby bastava un pizzico in più di concentrazione per ottenere tre punti. Contro i padroni di casa in dieci dal 26′ per la doppia ammonizione )in 4 minuti) di Magyar, è però arrivato un misero pari. Al 18′ Pa Amat Dibba aveva portato in vantaggio i ragazzi di Michelsen, ma nel giro di tre minuti si era scatenata la tempesta del J-Södra: al 74′ Kozica di destro ha pareggiato i conti, al 77′ il destro di Eric Ayuk ha indirizzato la contesa verso gli ospiti. Niente però da fare, perché al 91′ lo sforzo offensivo profuso dai Bajen ha portato al pareggio: gran corner dell’islandese Smárason e altrettanto poderoso stacco di Mats Solheim. Jimmy Thelin può abbozzare un sorriso ma certamente si mangerà le mani, Kennedy e compagni ora dovranno riprendere il vigore necessario e rimettersi in carreggiata.

Göteborg-Elfsborg è una di quelle partite che durano un solo tempo. Ma che tempo: 45 minuti ad intensità alta e ritmo trascinante. Già dopo 3 minuti i gialloneri passano in vantaggio grazie ad un blitz condotto da Issam Jebali su assistenza decisiva di Daniel Gustavsson (che di Emir Bajrami ha inizialmente preso il posto). Eppure, al 40′, l’Elfsborg si è visto rompere le uova nel paniere: un tiro in porta di Omarsson fornisce a Tobias Hysén la chance per firmare la sua 5° rete stagionale. Cambierà più niente fino al triplice fischio, ma due annotazioni le faccio volentieri: Magnus Haglund, tecnico ospite, ha rinunciato ai tre attaccanti Jesper Karlsson, Viktor Prodell e Lasse Nielsen. E anche sull’1-1, quando in teoria sarebbe servita più verve, Frick e Jebali sono restati in campo. La caparbietà spesso paga, ma non stavolta. E riguardo all’IFK, che dire? Beh, la solita incompiuta. Il Gamla Ullevi ha borbottato: questo Elfsborg non era irresistibile, eh…

Quando un tranquillo duello tra quinta e quarta in classifica non ha più niente da dire, è una giocata individuale che spezza il risultato. L’Häcken si è trovato a dare il benvenuto in casa propria all’Östersunds, eppure la Bravida Arena ha assistito ad una vera disfatta. Basta un calcio di rigore procurato da Ghodos e realizzato al 3′ da Nouri per scacciare i fantasmi e far prender sonno a Graham Potter. Soli 5′ per Jamie Hopcutt, uno che solitamente sfrutta al meglio gli scampoli di partita a lui concessi: ma va bene così, il risultato andava portato a casa e in fin dei conti è arrivato. Brutta performance per i gialloneri, che stavolta non hanno trovato in Farnerud un degno illuminatore della manovra. E Mikael Stahre avrà ancora da lavorare, per mantenere le zone alte di quest’Allsvenskan.

La fortuna del Malmoe sta raggiungendo livelli improponibili. Se è vero che aiuta gli audaci, allora questa squadra fa di tale caratteristica la sua peculiarità. Davanti a più di 19500 persone, alla Friends Arena, ecco i biancoblù di Magnus Pehrsson contro i padroni di casa dell’AIK Solna. E’ la prima rete stagionale del centrale difensivo brasiliano Felipe Carvalho a decidere il big match di questa giornata, ma il minutaggio è davvero ai limiti del possibili. Era l’ultimo minuto di recupero, il 93′, quello in cui il neo entrato Magnus Wolff Wikrem si è permesso di sfoderare un altro cross disperato in mezzo all’area. Era l’ultimo minuto di recupero, quello in cui il 23enne si è fatto trovar pronto. La faccia ai limiti dell’allibito che Rikard Norling porta in volto è emblematica: non vuole crederci manco lui, probabilmente. Come dargli torto?

L’undicesimo turno termina con Örebro-Sirius, che certifica quel paio di cosette utili per comprendere al meglio la giornata di campionato. Torna Kennedy Igboananike in coppia con Besara e dopo 32′ i padroni di casa vanno in gol proprio col numero 77: non è un caso, vista anche l’importanza dell’ariete nigeriano nello scacchiere di Alexander Axén. Il due a zero è confezionato dal mediano Johan Martensson su invito del terzino sinistro Valgardsson. Erano 7 turni che l’Örebro non assaporava la vittoria. Il Sirius, che al 43′ ha sbagliato un rigore non capitalizzato da Kim Skoglund, rischia ora di sgonfiarsi. Al momento è al settimo posto, dopo aver toccato con un dito la seconda posizione di Allsvenskan ormai qualche settimana fa. Per essere una neopromossa va bene, considerato che l’obiettivo è salvarsi, ma nelle ultime 7 è arrivata una sola vittoria. Poi 4 pari e due sconfitte: è un peccato, perché Kim Bergstrand pareva aver trovato l’alchimia magica. E ora, con la stessa velocità, sembra che l’abbia perduta. La punizione che all’88’ Jesper Arvidsson trasforma in gol è solo una momentanea chimera.

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