Siamo arrivati a quota 10 turni di Allsvenskan ma il bello deve ancora venire. Perde ancora il Kalmar alla Jämtkraft Arena, per mano di un Östersunds fortunato ma più preciso dei ragazzi di Peter Swärdh. Un sinistro di Gero e un rigore procurato dal nigeriano ma trasformato da capitan Nouri hanno sistemato la questione, poi resa meno amara per gli ospiti da una punizione che è valsa il terzo centro in questo campionato per il brasiliano Romario Pereira Sipião. Ma mi preme anche ricordare come il FF presentatosi in campo fosse una mandria di giovani: in porta c’era Lucas Hägg Johansson (’94), a centrocampo Anton Maikkula (’97), Melker Hallberg (’95), in avanti Edwin Crona (’00) e Filip Sachpekidis (’97). Per tacere della panchina: Hakansson è un ’98 così come Ziarat, Ingelsson, Johansson e Magnusson. E cinque membri chiave della rosa erano out per infortunio. Se non è sfortuna questa…
Movimenta un poco la classifica l’Halmstads, che all’Örjans Vall pareggia a reti bianche contro un Örebro che effettivamente non riesce più a vincere. Da quando non è più stato convocato Kennedy Igboananike, i bianconeri hanno perso tre volte e pareggiato in quest’occasione. Ma è uno 0-0 che soddisfa ben poco, alla luce del fatto che l’undici di Jan Jönsson è una delle formazioni meno attrezzate per restare in Allsvenskan. E dispiace, perchè l’HBK meriterebbe di più, ma in fondo il calcio sa essere pure triste qualche volta.
Alla Studenternas IP ecco che il Sirius ottiene un altro pareggio dopo quello dello scorso weekend. Kim Bergstrand ha potuto esultare al gol di capitan Niklas Thor (12′, sul quarto assist stagionale di un Kingsley Sarfo sempre più in palla) ma si è trovato a subire il pari proprio al’ultimo istante del primo tempo (45′), quando su corner di Kennedy il colpo di testa vincente è stato messo a segno dal norvegese Fredrik Torsteinbö. Per il resto è stata una partita equilibrata, che tatticamente offriva buoni spunti su cui riflettere. Intanto, un 4-3-3 contro un 4-1-4-1 obbliga ad una riflessione su quanto sia importante vedere un centrocampo più denso sulla trequarti (quello dell’Hammarby, in cui capitan Kennedy e Björn Paulsen agivano al centro rispetto a Torsteinbö e Smárason). Ma è stata pure impartita una lezione sulla gestione di un’ala riconvertita ad interno per sfruttare al massimo il suo inserimento (Sarfo, tra le rivelazioni di questo campionato). Bel match.
Ma anche l’Eskilstuna muove la classifica, sul fondo, e al pari dell’Halmstads pareggia per 0-0. A rimaner incagliato nel Tunavallen è stato l’Häcken terzo in classifica, in 90′ intensi ma più che altro combattuti a livello tattico. Quasi a sorpresa, non è bastato il talento di Alexander Farnerud sulla trequarti per illuminare la manovra: Kamara a secco, Mohammed e Binaku poco incisivi. Eddahri e Buya Turay, tra gli uomini di Per Olsson, sono stati cercati ma non abbastanza da produrre trame convincenti. Ed è un peccato, ma penso che contro la terza in Allsvenskan possa dirsi un buon risultato. Siete d’accordo?
Il risultato della giornata arriva dallo Swedbank Stadion, dove (udite udite) il Malmoe ha perso. Per la prima volta in stagione gli Himmelsblått hanno ceduto il passo al rivale che questa volta era il Norrköping. L’IFK ha confezionato una prova sontuosa, offrendo una performance importante sotto il profilo di compattezza e concretezza. Rosenberg-Cibicki dal 1′, nel solito 4-4-2 di Magnus Pehrsson, mentre per Jens Gustafsson il medesimo modulo vedeva però la presenza di David Moberg Karlsson e non Karl Holmberg (ma come vedremo sarà la mossa che deciderà l’incontro). Succede tutto negli ultimi minuti, quando l’IFK alza il baricentro (dentro Holmberg e Thórarinsson) e il Malmö arretra (il centrocampista Eikrem per Cibicki). La scelta premia inizialmente i padroni di casa che passano al 76′ grazie al destro dell’inossidabile Marcus Rosenberg (4° sigillo in questo 2017 per lui), ma il Norrköping non ci sta e trova il pari con Daniel Sjölund su cross di Eliasson (83′, segnalo che per Niclas è il sesto assist!). E il bello deve ancora venire, perchè è chiaro come Magnus Pehrsson debba ancora lavorare sulla marcatura in seguito ai calci piazzati: di nuovo da corner, stavolta battuto all’85’ da Niklas Bärkroth, è Holmberg a centrare la porta beffando imparabilmente Wiland. Da qui al triplice fischio di Bojan Pandzic c’è solo più spazio per l’ovazione nei confronti dell’IFK e per la delusione della grande maggioranza dei 20145 sugli spalti dello Swedbank. E l’Allsvenskan si riapre, col Malmoe sempre primo ma meno irraggiungibile.
Borås Arena, lunedì 22 maggio. Lo Jönköpings si inabissa in casa dell’Elfsborg. Ancora una volta, Magnus Haglund ha messo in piedi una straordinaria creatura per compattezza e coesione, un vero team che veleggia tranquillo a metà classifica ma mostrando a tratti ottimo calcio. E azzardo che se la qualità fosse leggermente più elevata i risultati potrebbero vedere gli Eleganterna ben più sopra. Daniel Gustavsson, Issam Jebali e Joakim Nilsson i marcatori, mentre a Jebali, Randrup e Lundevall va la paternità dei rispettivi assist. E il bello sta nel constatare come uno dei talenti più cristallini della squadra (ma anche dell’intero panorama svedese) sia entrato solo al minuto 80: parlo di Jesper Karlsson. Ma è un ’98, avrà tempo. Semmai non mi spiego la panchina di Viktor Prodell, ma non posso imputar nulla ad Haglund dopo un 3-0. Qualche domanda la farei al collega Thelin, semmai. Ma mica tutto può sempre girare per il verso giusto…
Il finale della Norrporten Arena vede il Sundsvall aver persoper 0-4 contro il Göteborg. Per una volta che Joel Cedergren ascolta i miei disperati appelli e concede 90′ completi a Linus Hallenius, c’è però da parlare di una disfatta su tutta la linea. Il 3-4-3 tradisce, e lo fa in modo assai sonoro: in compenso nell’IFK gioca Tobias Hysén e per sfortuna dei padroni di casa la porta la vede benissimo. Destro al 32′, sinistro al 45′ e primo tempo sullo 0-3 grazie anche al rigore di Emil Salomonsson (ma procurato da Boman). La firma è ad opera di Mads Albaek, grazie al suggerimento del compagno di reparto Mix Diskerud. Il Göteborg risale e lo fa convincendo, cosa che spesso è mancata quest’anno.
Poco meno di 26mila spettatori si erano stipati sugli spalti della Tele2 Arena per assistere al match tra Djurgardens e AIK Solna. Una delle squadre certamente più in forma del momento ospitava una fucina di talento: tutto avrebbe preannunciato una sfida da non perdere. Ma per una volta in cui il 4-4-2 di Melkemichel non gioca troppo bene, il 3-1-4-2 di Norling regala soddisfazioni: sempre Avdic e Krpic in panchina, sempre un centrocampista (oggi Ishizaki) in appoggio alla punta Markkanen. L’infortunio occorso al centrale difensivo Per Karlsson si è rivelato poi decisivo, perchè è entrato Simon Thern e ha subito segnato. Dal 20′ in campo, il centrocampista ospite ha impiegato infatti pochissimi secondi per andare in rete, la sua prima stagionale, cogliendo col destro l’opportunità che il servizio di Markkanen gli aveva creato. Il Djurgardens di Eriksson ed Engvall ha trovato il terzo ko stagionale, ma il 6° posto può far davvero sperare in bene…
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