Tutto è bene quel che finisce bene. L’Italia sognava l’impresa, è riuscita nella vittoria ma ha dovuto ringraziare la Danimarca che spinta da un inaspettato coraggio ha saputo battere la Repubblica Ceca pur non avendo alcuna ambizione in questo Europeo se non quella di evitare di chiudere a secco di punti.
I nostri se la giocano in maniera sfacciata: fuori Petagna e dentro Chiesa acclamato a furor di popolo con un attacco leggero ed imprevedibile. A centrocampo tornano Benassi e Gagliardini (fortunatamente) così come in difesa Calabria si siede per lasciare il posto al titolare Barreca.
Partita dai mille scenari e sempre con un orecchio a quello che accadeva a Tychy. L’Italia in campo gioca meglio della Germania: il segnale che vincere con 3 gol sia impossibile appare ben chiaro dai primi minuti ma la superiorità tecnica azzurra è evidente e i ragazzi di Di Biagio prendono fiducia con il passare dei minuti anche incoraggiati dalle notizie di una Danimarca mai in svantaggio contro i cechi.
Poi il lampo: su un errore in disimpegno della difesa tedesca irrompe Pellegrini in scivolata e la palla finisce sui piedi di Bernardeschi che con grande astuzia beffa il portiere e segna il gol partita a metà primo tempo. La partita si mette sui binari giusti così come il discorso qualificazione visto che all’intervallo Danimarca e Repubblica Ceca sono sull’1-1.
Il secondo tempo mostra quanto le squadre siano più attente al risultato dell’altro campo rispetto a quanto possano stravolgere ancora il proprio. La Danimarca sorprendentemente mette sotto la Repubblica Ceca e dopo essersi fatta rimontare una seconda volta torna nuovamente in vantaggio.
A quel punto l’1-0 conviene a tutti, soprattutto alla Germania. I tedeschi infatti con una sconfitta di misura passano come secondi ed evitano la Spagna, l’Italia passa come prima ed evita l’eliminazione. Certo, l’acquolina in bocca agli azzurrini viene perché con un altro gol la semifinale sarebbe stata contro l’Inghilterra e al posto della Germania sarebbe passata la Slovacchia come seconda ma il pallone più ghiotto per il raddoppio ce l’ha Conti che in spaccata volante non trova la porta e viene comunque fermato dall’assistente dell’arbitro che sbandiera un fuorigioco. Questa è l’occasione di massima suspence di un secondo tempo che ci regala diverse giocate estemporanee e pochi sussulti.
Meglio comunque l’Italia nel fraseggio e nell’impostazione di gioco. Brillano Gagliardini a centrocampo, Conti sulla destra e Bernardeschi davanti nonostante giochi al centro dell’attacco per via dell’esclusione di Petagna.
Arrivano i due fischi finali: Italia e Germania passano a braccetto e il risultato fa contente entrambe. Noi ce la giocheremo contro la stra favorita Spagna senza Conti e Berardi squalificati ma con la consapevolezza di essere ancora dentro e non dover dipendere più dagli altri. Intanto però dobbiamo ringraziare sentitamente la Danimarca per l’impegno e la serietà che ci permettono di essere ancora in corsa.
Abbandona l’Europeo la Slovacchia a cui sarebbe bastato un solo altro gol italiano per passare ma i rischi per scoprirsi nel finale erano troppi e alla fine è giusto così.
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