Il calcio sa ancora emozionarci e domenica dopo domenica offre spunti in tutti i campionati del mondo. Uno dei più belli è senza dubbio la Liga: qui, nel terzo turno, è arrivata la grandissima sorpresa con il neopromosso Alaves che ha sbancato il Camp Nou battendo per 2-1 il Barcellona. “Clamoroso al Campo Nou” direbbe Sandro Ciotti, ma la portata del successo dell’Alaves sul campo dei blaugrana ha una portata addirittura superiore rispetto a quella del Catania ’61 contro l’Inter.
Da neopromossa l’Alaves ha sbancato Barcellona dove gli uomini di Luis Enrique non perdevano da 5 mesi. Un successo che, però, non è una novità per “El Glorioso” che aveva già vinto al Camp Nou il 6 febbraio del 2000. Sedici anni dopo il miracolo si è ripetuto, con un Barça rimaneggiato e con un tridente “anomalo” composto da Neymar, Paco Alcacer e Arda Turan. Ciò non toglie che il successo dell’Alaves conferma che la Liga resta un campionato umano nonostante i tanti alieni presenti in campo, un campionato dove Davide può sconfiggere Golia.
Lo sgambetto porta la firma di Mauricio Pellegrino, alla prima stagione sulla panchina dell’Alaves: il tecnico argentino ha deciso di giocare la partita a viso aperto, schierando uno spregiudicato 4-3-3 quando qualsiasi altra neopromossa sarebbe andata al Camp Nou per difendere un pari a reti inviolate. “Abbiamo giocato in modo che loro non ricevessero tra le linee, che era il gioco che volevamo – ha dichiarato Pellegrino nel post partita – Non sono stati in grado di creare occasioni. La cosa più importante è una squadra con l’illusione, con il desiderio, che lotta. Senza di essa non si può aspirare a qualcosa”. Piedi per terra e testa bassa, per una squadra che sa di dover raggiungere il prima possibile il traguardo dei 40 punti in classifica.
A decidere l’incontro le reti di Deyverson, ex Levante “bomber delle piccole” che conferma la sua vena realizzativa, e Ibai Gomez, al primo gol con la maglia del Glorioso dopo un passato all’Athletic Bilbao. Dopo aver bloccato l’Atletico Madrid, l’Alaves si è ripetuto: cinque punti dopo tre giornate, ancora zero sconfitte e appena due gol subiti. Un “giant’s killing” il salsa basca: a Vitoria-Gasteiz il basket è lo sport più seguito visto che il Baskonia è una delle squadre più titolate della Spagna, ma questo Alaves sta facendo innamorare una città intera. Una città con poco meno di 240 mila abitanti sogna con due squadre ai massimi livelli.
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