E’ con un 3-5-2 ma offensivo, anzi 3-4-1-2 e Mantalos avanzato, che l’AEK si è recata a Mosca per tentare l’impresa. Non è andato male il modulo, perché tutto sommato si adatta alle caratteristiche della maggioranza in rosa, ma negli uomini: Traustason in un centrocampo a cinque potrebbe far ben poco, Araujo lo scorso anno era decisivo mentre adesso c’è Livaja che combina poco e niente. Molti opinionisti in Grecia non hanno mancato di far sapere che l’avrebbero tenuto fuori, magari a favore di un Hugo Almeida meno mobile ma probabilmente maggior sostanzioso. La realtà consegna un’AEK povero, pur se il tifo giallonero spera che il prossimo ostacolo sia quantomeno superabile.
Contestualizzare – Siamo in Grecia, dove l’unico club a far davvero bene in Champions è stato il Panathinaikos. L’AEK è arrivato ai quarti di finale, al massimo, e di certo il CSKA non è stato imbattibile per quanto visto. Insomma, non so come dirlo: i rimpianti ci sono, e sono talmente tanti da non poter esser quantificati se non con un’ardua stima. Su Gazzetta.gr, ad esempio, ci si chiede come mai non sia stato impiegato Galanopoulos dall’inizio: la squadra presentatasi a Mosca non era niente male, tanto che nei primi minuti ha preso le redini del match, ma alla fine niente di buono è stato portato a casa. Johansson, Klonaridis, Bakakis e Gianoumakis: nessuno è riuscito a bucare il muro eretto dinanzi ad Akinfeev. E poi, come campeggia pressoché ovunque, la rete di Natcho sarebbe stata da annullare perché viziata da un tocco con la mano. L’ha ammesso lo stesso giocatore, a fine partita…
Top & flop – Bakakis ha fatto bene, ad esempio, ma ad esempio la difesa non è stata all’altezza. Chygrynskiy e Vranjes impresentabili all’andata e meglio oggi, Klonaridis è stato acquistato per fare il salto di qualità ma è evaporato come acqua al sole. Anestis ha responsabilità o meno sui tre gol tra andata e ritorno? Se addossate all’estremo difensore, troverete un capro espiatorio non da poco. Se invece a mente lucida si considera come non abbia poi tutte queste colpe, probabilmente si avrà una visione più chiara della doppia sfida. Anche perché questo AEK resta un’incompiuta: prima di tutto, come scenderà in campo? Manolo ha sperimentato il 3-5-2 con la variante del 3-4-1-2, ma siamo certi che un ben 4-3-3 piuttosto che 4-4-1-1 non sia la soluzione?
Manolo triste – “Una breve sintesi è: tre calci d’angolo a zero. Il CSKA è una grande squadra, ma contro una grande squadra non siamo stati inferiori, abbiamo mostrato una buona immagine. Non sono contento per il gioco, ma orgoglioso dei miei giocatori”. Manolo Jiménez parla da sconfitto, ma non eccessivamente atterrito. Sulla stessa linea Chygrynskiy: “Abbiamo combattuto per un buon risultato. Tutto poteva essere ribaltato in un minuto. Ma CSKA non ci ha neanche sottovalutato, si tratta di un team esperto e hanno giocato in modo organizzato. Il punteggio, purtroppo, dice tutto”. Detto in altri termini, l’AEK ha sottovalutato i moscoviti. Errore fatale. E sentire Goncharenko dire ai microfoni di come si aspettasse un avversario che spingesse di più, beh, fa ancora più male.
Occasione persa – Johansson, intorno al 45′, ha avuto una chance per sbloccare anzitempo il punteggio. Anche al 63′ potrà sfruttare un’occasione ma non la concretizzerà. Tanto che l’unico gol della partita è stato realizzato da Natcho sugli sviluppi di un corner: come all’andata. L’AEK non ha né attaccato né offerto una resa incondizionata, a Mosca si presentava con uno 0-2 casalingo assai malaugurante ma anche con la voglia di far bene: dopo soli 10′ Mantalos ha trovato la risposta di Akinfeev, poi però con il passare del tempo tutto si è ridotto ad uno sterile possesso. L’AEK ha giocato meglio rispetto ad Atene, meritava almeno di vincere pur anche non passando poi il turno. E’ ora il turno di tratteggiare due bilanci, perché l’Europa non finisce qui e anzi tocca alla League: Chygrinskiy, come detto,elogiato per prontezza, tutt’altra roba rispetto all’andata, Gianoumakis e Galanopoulos molto meglio di Livaja e Simões, bene Bakakis e Mantalos. Il fatto che Akinfeev sia stato il migliore in campo la dice lunga.
Martedì 25 luglio (Spyros Louis), CSKA Mosca-AEK 1-0
CSKA Mosca (3-5-2): Akinfeev; Vasin, V. Berezutzki, A. Berezutski; Fernandes, Dzagoev (dal 73′ Natcho), Wernbloom, Golovin (dall’81’ Milanov), Schennikov; Vitinho, Chalov (dal 69′ Olanare). All: Goncharenko
AEK (3-5-2): Anestis; Ćosić, Chygrynskiy, Vranjes; Bakakis, Johansson, Simões (dal 79′ Galanopoulos), Mantalos, Lopes; Klonaridis (dal 78′ Gianoumakis), Livaja (dal 71′ Christodoulopoulos). All: Jiménez
Rete: 74′ Natcho. Ammoniti: Golovin, Fernandes, Vasin (C), Vranjes, Mantalos, Christodoulopoulos (A). Arbitro: Millot (Francia).