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Ado Den Haag: la crisi profonda della società de L’Aia

Crisi profonda per l’Ado Den Haag all’ultimo posto dell’Eredivisie e all’undicesima sconfitta nelle ultime 13 gare di campionato. Neanche il cambio di panchina sembra aver modificato l’andamento del club che rischia seriamente di retrocedere in Eerste Divisie. La formazione gialloverde da anni non navigava in acque così burrascose e il rischio di non centrare la salvezza è sempre più elevato. Andiamo ad analizzare le cause di questo andamento così negativo…

ADO DEN HAAG: CERCASI MIRACOLO PER CENTRARE LA SALVEZZA

L’Ado Den Haag è una delle formazioni più antiche dell’Eredivisie e ha sede all’Aia. La società vanta nel proprio palmares 2 campionati nazionali, 2 coppe d’Olanda e 3 successi in Eerste Divisie. I gialloverdi, dopo tanti anni di permanenza nella massima divisione olandese, stanno attraversando il periodo più brutto della loro storia con l’ultima posizione in classifica figlia di una cattiva gestione non solo sul campo ma anche da parte del presidente. Ecco le principali cause di una crisi che sembra non avere fine:

DIFESA INESISTENTE: l’Ado Den Haag, attualmente, ha la seconda difesa peggiore del torneo con ben 42 reti subite in 23 match, una media di 1,8 gol a gara. Uno score che sottolinea la difficoltà del reparto nel non saper gestire la partita. La linea è sempre disorganizzata e prima di movimenti collaudati. Manca un leader difensivo che coordini gli schemi: ogni giocatore interpreta l’azione a suo modo lasciando buchi o commettendo svarioni difficili da vedere anche nelle categorie non professionistiche. I titolarissimi Kanon, Beugelsdijk, Ebuehi e Meijers non filtrando con la giusta misura e spesso rimangono troppo alti incappando in contropiedi fatali. La prima situazione da risolvere, per il nuovo tecnico Groenendijk, sarà proprio quella di ridare un’identità ad un reparto che sembra non essere mai esistito.

ATTACCO EVANESCENTE: se la difesa ha le sue problematiche, anche l’attacco non gode di un grandissimo momento. Anche qui i numeri sono impietosi: 18 reti in 23 match, una media di 0,8 realizzazioni ad incontro. Secondo la statistica è più facile farsi un autogol che subire una rete dal reparto offensivo dell’Ado Den Haag. L’infortunio della punta Kastaneer ha gettato nello sconforto tifosi e rosa essendo, il classe ’96, il miglior realizzatore della squadra con 4 centri e un assist. Subito dietro, hanno superato il portiere avversario per 3 volte anche Havenaar (ripresosi ultimamente da un infortunio al polpaccio e tutt’ora centellinato dal tecnico) e Beugelsdijk (difensore centrale). La sfortuna sembra essersi accanita sul club de L’Aia che ha avuto, fino a poco tempo fa, gli unici realizzatori fermi per dei problemi muscolari. Ora è tornato dai box Havenaar e i tifosi sperano che il suo rientro coincida con la conquista dei 3 punti, un lontanissimo miraggio che potrebbe far risollevare la squadra.

PROBLEMI FINANZIARI: l’Ado Den Haag sta combattendo un’ulteriore battaglia anche fuori dal campo visti i diversi problemi finanziari. Proprio durante questo inverno, il presidente Wang è stato multato di 10.000 euro e la sua formazione è stata inserita nella prima categoria dalla federazione olandese (questa categoria serve per monitorare le società con una cattiva gestione finanziaria). Lo stesso Den Haag ha deciso di citare in giudizio il presidente per il mancato saldo di 2.5 milioni di euro verso la società richiedendo:

  1. La sospensione di diritto di voto di Wang all’assemblea dei soci.
  2. La sospensione di Wang dalla presidenza del Consiglio di Sorveglianza.
  3. L’annullamento di due nomi cinesi che lo stesso Wang ha inserito nel Consiglio di Sorveglianza.

Oltre tutto si sono aggiunti anche i problemi con gli sponsor: la Kyocera, azienda cinese di stampanti e fotocopiatrici che sponsorizza anche lo stadio, ha fatto sapere che dal 1° febbraio non sarà più lo sponsor ufficiale del club proprio per la cattiva pubblicità che Wang ha riversato verso il marchio. La notizia è stata smentita qualche giorno dopo proprio da Kyocera che ha sottolineato come sia lieta di lavorare con l’Ado Den Haag, ma la situazione resta tutt’ora poco chiara.

I problemi per l’Ado Den Haag continuano a non finire. Sicuramente lo sforzo che stanno esercitando i giocatori va ben oltre la loro giurisdizione. Se la rotta non verrà invertita, l’Eerste Divisie è il triste destino che attende la società dell’Aia, ormai abituata a confrontarsi con le grandi del palcoscenico olandese.

Andrea Mariani

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