Il primo anno di Timo Werner in Premier League non sta andando come Abramovic immaginava. L’attaccante tedesco sarebbe dovuto diventare il finalizzatore di un Chelsea nuovo e giovane, completamente diverso dal passato grazie anche alla forte impronta di Frank Lampard. Il progetto però non è decollato e a farne le spese per primo è stato proprio l’allenatore: la linea verde non ha dato i suoi frutti e neanche l’attaccante tedesco riesce a far bene il suo lavoro, al punto che adesso è Tammy Abraham il capocannoniere dei Blues. E se la risposta fosse proprio nel giovane nazionale inglese?
Nessuno avrebbe mai immaginato che alla fine, dopo grandi investimenti e tanti progetti, sarebbe stato lui l’unico in grado di trascinare la squadra a suon di gol. Questa rivoluzione non contemplava Abraham, o meglio lo rilegava al ruolo di seconda scelta. E il fatto di stare in panchina non lo ha mai destabilizzato: nonostante l’esperienza maturata nel calcio inglese e la sicurezza trasmessa in ogni partita, l’inglese non si è mai lamentato ma anzi, ha dimostrato la sua determinazione ogni volta che era chiamato in campo. Il suo rapporto con il Chelsea sembrava essere decollato nella scorsa stagione, la prima giocata dall’inizio in prima squadra e conclusa con 18 gol e 6 assist in tutte le competizioni, quanto basta per aiutare i compagni a raggiungere il quarto posto e la Champions League.
Ma neanche un buon campionato è servito a regalargli la promozione: al suo posto i Blues hanno deciso di scommettere su Werner, attaccante che potenzialmente avrebbe potuto fare molto bene in Premier League visto il suo fisico e la propensione naturale verso il gol. Ma qualcosa è andato storto e il tedesco è a secco da 11 partite: l’ultima rete in campionato risale al 7 novembre dello scorso anno, contro lo Sheffield. Nel mezzo c’è solo il gol segnato a gennaio in FA Cup nel 4-0 contro il Morecambe e tre assist serviti ai compagni, troppo poco per un giocatore che sarebbe dovuto diventare il punto di riferimento di tutta la squadra.
Abraham è riuscito ad approfittare del periodo negativo del suo collega di reparto per ribadire forte e chiaro la sua presenza. La tripletta contro il Luton in coppa lo ha portato ad essere il primo giocatore del Chelsea in doppia cifra in questa stagione con 11 gol segnati in tutte le competizioni, contro i 9 di Werner che però ha giocato di più. Il momento negativo dell’ex Lipsia fa sorgere più di qualche dubbio nella testa dei tifosi e forse anche in quella del presidente che non ha ancora ricevuto in cambio i frutti del suo investimento. Di sicuro le difficoltà del tedesco sono dettate anche dal primo impatto con il nuovo campionato e dalla situazione complicata che tutti stanno vivendo a causa delle partite tanto ravvicinate e di un clima che non è dei più sereni. E sicuramente ha dalla sua parte il fatto che Abraham non ha ancora dimostrato di essere grande con le grandi.
Sì, perché l’inglese nonostante sia perfettamente inserito nei meccanismi del Chelsea, non ha mai giocato benissimo nelle partite importanti, come invece accade contro avversari di medio o basso livello. Questo potrebbe essere l’unico difetto del giovane attaccante che però ha dimostrato di avere dei margini di miglioramento incredibili: la vicinanza di un giocatore esperto come Giroud lo aiutato a migliorarsi sempre di più, a essere più generoso nell’area di rigore e a tornare indietro quando serve per prendere il pallone. Ma resta in ballo il fatto che nei big match non è stato ancora capace di incidere come è nelle sue corde. L’unico appiglio di Werner resta proprio quello di essere decisivo quando il gioco diventa difficile e la posta in palio diventa alta, come nei derby o negli scontri con le top six del campionato.
Cosa succederebbe se Abraham riuscisse a diventare l’attaccante completo che ambisce ad essere? Potrebbe arrivare la definitiva bocciatura per il tedesco che sarebbe così costretto a ricominciare da capo? Di sicuro questo non accadrà adesso, in una stagione strana dove entrambi dovranno convivere in campo e cercare di impressionare quanto più possibile per ottenere una maglia da titolare e un posto nelle rispettive squadre per il prossimo Europeo, un incentivo in più per far bene, trovare la giusta continuità ma soprattutto segnare tanti gol.
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