Il calcio è uno sport che non perdona, specialmente in una piazza come Roma, che innalza e poi lascia rotolare nella polvere in pochi attimi. E tutto lascia credere che anche l’esperienza di Tammy Abraham, dopo quella di Karsdorp, a Roma sia finita.
Abraham, troppi errori e poca attitudine
Al 93’ di Roma – Juventus, il match point l’ha avuto la squadra di De Rossi. Ed è finito fra i piedi di Abraham, che ha avuto l’occasione per farsi perdonare l’incredibile errore contro il Leverkusen. Movimento, controllo e tiro addosso a Szczesny. L’Olimpico implode. Fischi e mugugni. Un errore clamoroso che, con ogni probabilità, rischia di rendere ancora più irrespirabile l’atmosfera intorno a un calciatore che in settimana ha dovuto chiudere i propri profili social, perché ricoperto di insulti. Sbagliato, ingiustificabile, da condannare l’atteggiamento degli pseudotifosi che sfogano le loro frustrazioni sui social, ma è possibile, anzi probabile, che l’ennesimo errore abbia sancito anche un altro strappo. Quello con la parte (per fortuna la stragrande maggioranza) del tifo giallorosso. Non è solo questione di errori, ma di attitudine. Tanti indizi costituiscono una prova e Abraham, in questi anni, ha sprecato quelle occasioni che fanno la differenza fra uno spaccaporte e un calciatore che è in grado di segnare, ma non di decidere una partita. Senza girarci troppo attorno: un attaccante di razza non perde freddezza, non sbaglia la mira o diventa frenetico giocando palloni in partite equilibrate che spesso sono decise da episodi.
Addio inevitabile futuro in Premier?
L’addio, a questo punto, sembra inevitabile. Nessuno mette in discussione l’impegno del ragazzo, ma la sensazione è che Abraham non sia quel tipo di calciatore necessario ad una squadra che voglia puntare alla qualificazione in Champions League in relazione all’ingaggio (4,5 milioni di euro) percepito. Anche prima dell’infortunio, nella scorsa stagione, ha messo a segno pochissimi gol. 8, in 38 presenze in campionato, appena uno in Europa League, in 14 presenze. Sommando anche la Coppa Italia, 54 partite e 9 reti. La fiducia di Mourinho prima e di De Rossi poi non gli è mai mancata, ma i numeri dicono che sia molto complicato, quasi ottimistico, puntare su un calciatore che inizia a sentire anche il peso di un ambiente ostile. Ecco perché La sensazione è che Abraham possa avere futuro altrove. Probabilmente in Premier. La possibilità concreta è di trovare un acquirente che possa mettere sul piatto 25 o 30 milioni, una cifra che comunque sarebbe di tutto rispetto e largamente alla portata di squadre di seconda fascia che abbiano voglia di puntare su di lui.