L’Austria Vienna non impara la lezione e il Milan festeggia la qualificazione con un altro 5-1

Torna alla vittoria il Milan dopo i due pareggi con l’Aek Atene e può festeggiare il passaggio ai sedicesimi di finale con un turno di anticipo. La squadra di Montella ha giocato attenta e concentrata fin dalle prime battute di gioco e la dimostrazione è la pronta reazione all’iniziale svantaggio. La coppia André Silva-Cutrone piace e continuano a scatenarsi quando sentono l’aria di coppa e anche stasera con quattro gol e due doppiette hanno fatto ammattire i centrali viola. Bene il centrocampo con un Biglia che sembra essersi ritrovato e un Calhanoglu che sta prendendo le misure del gioco rossonero, anche se Kessié è ancora lontano dalla migliore condizione. Un discorso particolare va fatto su Bonucci che macchia la sua buona partita in occasione del gol. Un giocatore come lui è sicuramente in grado di stoppare un pallone così lento in scivolata, ma in un momento così delicato per lui sarebbe stato meglio spazzare senza correre rischi.

In casa Austria Vienna Fink dimostra di non aver imparato la lezione dopo l’1-5 dell’andata e nonostante l’illusorio vantaggio di Monschein arriva un’altra sonora sconfitta con l’identico risultato. Le attenuanti ci sono ma durano da troppo tempo, perché gente come Venuto, Grünwald o Almer sono infortunati da tantissimo tempo e qualche aggiustamento tattico sarebbe stato il minimo. Inconcepibile la scelta di schierare Prokop sulla fascia e non a sostegno di Monschein e con un Alhassan ancora più inspiegabilmente messo a copertura della difesa. Squadra troppo lunga con Pires costretto a correre a vuoto e poco supportato da Salamon sulla sinistra, mentre a destra si nota come De Paula sia un esterno d’attacco e non un terzino, ma purtroppo in questo caso si è dovuta fare necessità virtù. I viola, nonostante questa pesante batosta che interrompe una serie di quattro risultati utili consecutivi in trasferta in campo europeo, può sorridere dalle notizie che arrivano da Atene perché l’Aek pareggia per 2-2 con il Rijeka e basterà una vittoria nell’ultimo turno contro i greci per qualificarsi. Ma bisognerà sfatare il tabù Prater, dove l’Austria non vince in Europa League dai playoff della stagione passata quando il 18 agosto 2016 sconfisse il Rosenborg per 2-1. Da allora il misero bottino di due pareggi con Viktoria Plzen e Ael Limassol e ben cinque sconfitte con Roma, Astra Giurgiu, Osijek, Milan e Rijeka.

 

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