Il Belgio è la prima squadra a qualificarsi alla fase a gironi di Euro 2020, dopo un percorso netto di sette vittorie in sette match ufficiali. Un girone, quello I con Russia e Scozia, che ha avuto ben poche sorprese. Una macchina da guerra, guidata da Roberto Martinez, in grado di raccogliere numeri da record. Proprio il mister si è lasciato andare a considerazioni importanti alla fine del match contro San Marino: “Sono molto soddisfatto, non abbiamo mai perso disciplina, non ho visto egoismi. Vedere uno come Carrasco concedere il rigore a Verschaeren che ha diciotto anni, è una cosa che mi fa molto piacere. Adesso dobbiamo fare un grande torneo: vogliamo vincere, come tutti, speriamo di realizzare il nostro sogno e conquistare l’Europeo”.
Dopo la vittoria per nove reti a zero contro San Marino, il Belgio è la squadra con il miglior attacco delle qualificazioni. 28 reti in sette match, realizzate da 12 calciatori, simbolo di una fase offensiva che coinvolge tutti i reparti. Il capocannoniere della squadra rimane Romelu Lukaku. Il centravanti dell’Inter si impone sugli altri componenti della rosa con sei reti totalizzate in quattro match, con una percentuale di conversione tiri in porta-gol inferiore in Europa solamente all’israeliano Eran Zahavi. Il Belgio di Martinez sotto l’aspetto della costruzione del gioco, sembra aver trovato una propria via da seguire, con la conferma del 343. Il modulo, come già visto agli ultimi mondiali, permette una manovra ampia di gioco, con il ruolo delle due ali che funge a finalizzare l’azione, lasciando lo spazio sulle fasce ai due esterni di centrocampo.
Una misura che ha visto protagonista nelle ultime partite due giocatori dell’Anderlecht: Nadir Chadli e Yari Verschaeren. Il primo, già parte integrante della rosa all’ultima manifestazione mondiale, è diventato il fulcro del cambio modulo in fase offensiva. Da ala sinistra del centrocampo a 4, riesce a dare un contributo fondamentale in fase di copertura, con il suo fisico imponente. Nell’altra metà campo invece spostandosi al centro, lasciando la fascia libera all’estrosità di Eden Hazard, diventa pericoloso negli inserimenti in area di rigore, allargando le maglie dei difensori. Per Verschaeren, 18enne di sicuro avvenire del panorama internazionale, non può che essere premiata la funzionalità tattica. Sta dimostrando di poter essere il jolly del centrocampo, riuscendo anche a gestire la fascia destra, senza dimenticare le qualità tecniche che lo hanno portato a segnare il suo primo gol con il Belgio su calcio di rigore all’esordio.
Nell’altra metà campo, il Belgio riesce a sorprendere anche di più. Condannato Martinez all’ultimo mondiale per una fase difensiva non ottimale, si ricordi la partita con il Giappone, la squadra ha reagito bene, dimostrando una maggiore compattezza. Il dato più rilevante è sicuramente quello del singolo gol subito nelle 7 partite di qualificazione, che rendono il Belgio insieme all’Ucraina, la miglior difesa della fase di qualificazione. Una vittoria nei numeri, certamente inflazionata dalle proposte offensive non formidabili delle squadre avversarie. L’aspetto che più convince però è proprio l’atteggiamento della squadra di Martinez, non più spregiudicata e spinta solo alla ricerca del goal. Anche se ancora rivolta alla fase di pressing alto nella prima manovra difensiva, sembra che il Belgio abbia imparato anche a difendere nella propria metà campo, con 10 effettivi su 11 sotto la linea del pallone (escluso Lukaku). Una scelta che sta pagando, con l’unico goal subito nella partita contro la Russia alla prima giornata da Denis Cheryshev. Un goal che ha nulla a che fare con la fase difensiva, essendo figlia di un palese errore di Courtois nel rinvio, che ha regalato la porta vuota e un tap-in facile all’esterno russo.
Se proprio si deve trovare un difetto a questo Belgio, è sicuramente nei guantoni di Courtois. Uno dei migliori portieri al mondo, non sta attraversando il più felice dei suoi momenti calcistici, con ululati provenienti da Madrid a destabilizzarlo. Uno di quelli che potrebbero mettere in difficoltà Martinez sull’eventuale scelta di sostituire Courtois è sicuramente Mignolet. Il portiere, arrivato in pompa magna al Club Brugge ad agosto, sta inanellando grandi prestazioni con la sua squadra, prima in classifica e lui primo nei clean sheet in campionato. Una mossa che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, conoscendo le infinite potenzialità di Courtois, ma che sta stuzzicando la mente di Martinez. Una mossa che potrebbe smuovere dalle sabbie mobili il portiere del Real Madrid, unica nota negativa di questa squadra, ormai già con la testa rivolta a Euro 2020.
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