Nella notte di Champions League la Juventus scaccia le ombre uscite fuori dalle ultime prestazioni in campionato. La Dinamo Kiev invece si è trovata davanti a dei bianconeri affamati, padroni della partita per buona parte del tempo. Gli uomini di Lucescu non si sono però tirati indietro. Ecco tre spunti dopo Juventus – Dinamo Kiev.
Juventus e Alex Sandro: odi et amo
La Juventus ritrova Alex Sandro dopo un lungo stop per problemi muscolari e una scorsa stagione giocata al di sotto delle aspettative. L’ex terzino del Porto ha dimostrato le sue qualità giocando bene in entrambe le fasi: difensivamente è diventato un giocatore compatto e attento in più se riesce a trovare spazio sulla fascia sa come sfruttare la sua grandissima qualità negli ultimi passaggi. Un assist arriva da lui, una pennellata perfetta sul primo palo ma non solo. Alex Sandro ci confeziona uno stop prelibato su cui poi Ronaldo ci ha costruito su un tiro conclusosi sulla traversa. Non male per la prima partita da titolare dopo mesi.
La Dinamo e lo sguardo fisso all’Europa
In una gara importante la Dinamo Kiev ci ha provato, ma vincere contro la Juventus ovviamente non sarebbe stato facile. L’obbiettivo Europa League ora si fa sempre più vicino. Il Ferencvaros aspetta al varco gli uomini di Lucescu che non sono riusciti a concludere spesso in porta complice una buona organizzazione in difesa degli avversari. Bianconeri mai messi sostanzialmente in difficoltà ma si sono viste ottime idee: la Dinamo può e deve continuare il proprio cammino europeo, soprattutto visto l’atteggiamento in questa gara. Inoltre la qualità non manca. Contro gli ungheresi, nel match del tutto per tutto, sono da tenere d’occhio Tsygankov e Shaparenkko, molto giovani ma sono ragazzi che hanno già dimostrato di avere voglia di continuare a respirare aria europea.
Da Firenze con furore
Chiesa è stato finalmente battezzato. Primo gol in bianconero per l’ex Fiorentina, condito da un assist. Il centrocampista voluto fortemente da Pirlo sta giocando bene dopo un primo periodo in cui la condizione fisica non era delle migliori. Chiesa ha molta fiducia da parte dell’allenatore e dai compagni: viene sempre cercato, va sul fondo, salta l’uomo, porta la squadra in superiorità numerica. Dinamico e veloce, l’obbiettivo ora è chiaro: primato del girone e superare il Barcellona. Federico Chiesa è in forma e dovrà dimostrare di poter continuare a fare la differenza così come ha dimostrato contro la Dinamo Kiev. Una chicca: è la prima coppia padre e figlio a segnare in Champions League: il padre Enrico segnò 21 anni fa al Bordeaux.