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3 luglio 1954, quando l’Austria entrò nelle grandissime del calcio

3 luglio 1954, un giorno che a molti dirà poco, un giorno che non entrerà nella storia, un giorno, però, che ha portato l’Austria nel podio del calcio mondiale. Si perché nella prima metà del secolo scorso il “Das Team” era uno squadrone che faceva tremare il mondo. Negli anni ’30 formavano il Wunderteam, una squadra che collezionò risultati strepitosi per un decennio, riuscendo anche a vincere la Coppa Internazionale, un vecchio tentativo di Europei, nel 1932. L’invenzione di un nuovo modulo mai sperimentato in Europa, il mitico WM, una sorta di primo 3-4-3 o 3-2-2-3, molto più equilibrato rispetto al classico 2-3-5 dell’epoca.

Ai Mondiali del 1934 il Wunderteam era tra le favoritissime e inizialmente vengono eliminate due ottime squadra come Francia e Ungheria, prima dell’approdo in semifinale con i padroni di casa italiani. Saranno gli Azzurri, in una partita eroica, ad approdare in Finale con un contestatissimo gol di Guaita. Nella finalina terzo-quarto posto, le motivazioni erano sparite e la medaglia di bronzo finisce alla Germania. Nel 1938 il Wunderteam è invecchiato, sul viale del tramonto, ma non morto, se non se fosse per la politica che rende l’Austria parte del Terzo Reich e quindi Germania.

La guerra finisce e negli anni ’50 è tempo di guardare avanti e di riprendersi dalle tragedie belliche. Nel 1954 i Mondiali si disputano in Svizzera e, dopo l’unica apparizione del 1934, l’Austria torna nell’élite del calcio mondiale. Inserita nel girone con Uruguay, Cecoslovacchia e Scozia, le strane regole di questa edizione fanno sì che nel gruppo iniziale ci saranno due partite e quindi non si affronteranno tutte le compagini del girone. L’Austria non è più quella squadra magica degli anni ’30, ma non è di certo una squadra materasso. Nella prima gara è Probst a piegare per 1-0 la Scozia e nella seconda partita una sua tripletta e una doppietta di Stojaspal permettono di ridicolizzare 5-0 la Cecoslovacchia. Che coppia Probst e Stojaspal: piccolo, moro, fantasista e del Rapid il primo; alto, biondo, vero centravanti e dell’Austria il secondo, ma assieme erano una forza della natura.

Si va ai quarti di finale contro la Svizzera e nascerà la partita più pazza della storia dei Mondiali. 7-5 per l’Austria il risultato finale, dove i ragazzi di Nausch ribaltarono un iniziale 3-0 elvetico. Si darà colpa al gran caldo per questa partita, e in effetti 40° a Losanna non sono soliti. Il match con più gol nella storia dei Mondiali passerà alla storia come il “Hitzeschlacht von Lausanne” (Infuocata battaglia di Losanna).

In semifinale c’è la Germania Ovest, ma nonostante l’Austria sia favorita la gara si mette male fin dal pre partita, dove il portierone Schmid è costretto ad abdicare per il suo secondo Zeman, il quale non si dimostrerà all’altezza. Fino al 51′ la gara è equilibrata e la Germania conduce per 2-1, ma quando Fritz Walter segna il rigore del 3-1 l’Austria esce dal campo e viene schiacciata per 6-1. Il sogno Mondiale finisce, ma il 3 luglio c’è l’ultimo sussulto, quando nella finale terzo-quarto posto bisogna battere l’Uruguay. Per i Campioni del Mondo in carica questa partita non ha più senso e, come avvenne per il Wunderteam nel 1934, viene presa sottogamba dalla squadra migliore. E allora ecco che Stojaspal, un autogol di Cruz e il Capitano Ocwirk regalano il 3-1 finale e il primo, e ad oggi unico, terzo posto in un Campionato del Mondo per l’Austria.

Da allora son cambiato molte cose e il Das Team ha subito un lento e inesorabile declino, ma quelle prime Nazionali austriache saranno sempre nel cuore degli appassionati di calcio

Francesco Domenighini

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