La rapidità nelle ripartenze del Barcellona catalizza l’attenzione nel primo tempo di Barcellona-Chelsea,partita di ritorno degli ottavi di Uefa Champions League: proprio l’attenzione e il posizionamento dei terminali offensivi del Barcellona, costringe la difesa di Conte a stare molto bassa nelle marcature, con un palleggio da parte di Messi e compagni indisturbato fino ai 35 metri; dopo due minuti, una serie di rimpalli nata dalla ricerca di uno scambio stretto tra Suarez e Messi, libera lo spazio per il tiro da uno strettissimo angolo nella parte sinistra dell’area di rigore londinese, dove il numero 10 del Barcellona infilza Courtois, colpevole di aver fatto passare il pallone calciato dal destro di Messi sotto le sue gambe. Il gol del vantaggio non sembra demoralizzare inizialmente il Chelsea, che ricerca nelle accellerazioni di Hazard e William, tutta la sua proposta offensiva: l’unico tiro degno di nota arriva dal braziliano con una rasoiata che impegna Ter Stegen, che si distende sulla destra e blocca. L’apaticità di alcuni interpreti della formazione londinese sembra essere chiara già dai primi minuti di gioco, con Fabregas in grado di sbagliare ogni relativo appoggio in ripartenza e non in grado di creare una rete di passaggi nella trequarti avversaria: imbarazzante è l’errore nel cerchio di centrocampo al 20° minuto, dove si fa rubare palla da un Messi indiavolato che guida il contropiede con un doppio dribbling su Azpilicueta e Marcos Alonso, per poi servire con un passaggio illuminante in area di rigore Dembelè; per la nuova freccia offensiva blaugrana sembra essere un gioco da ragazzi stoppare il pallone e indirizzarlo verso l’incrocio opposto con una potenza inaudita, rendendo inefficace ogni tentativo di parata da parte di Courtois.
In 20 minuti il Barcellona sembra aver preso completamente il pallino della partita, ed il solito tiki-taka, rinforzato da triangoli e soluzioni di tacco in area di rigore (vedasi assist di Iniesta per Suarez, dove l’uruguayano costringe Courtois alla prima parata difficile della sua partita), intimorisce un Chelsea che non trova appoggi offensivi nella figura di Giroud: completamente insufficiente la partita della punta francese, mai connesso nelle trame di gioco della propria squadra e mai in grado di riuscire a difendere palla con la sua stazza contro i giganti Umtiti e Pique.
Nel secondo tempo ci si aspetta un atteggiamento almeno propositivo per il Chelsea di Antonio Conte, che invece subisce ancora delle rapide fiammate da parte di Messi e Dembelè, con il primo catalizzatore del gioco e mai in grado di dare punti di riferimento agli avversari: a questi sicuramente non è da escludere Suarez, in grado di ricoprire il centro dell’attacco in fase di appoggio sui centrocampisti, ma ancor di più nel saper leggere con anticipo situazioni di pressing difensivo, in cui riesce ad esprimere tutte le sue qualità nel lavoro sporco in marcatura, quando il Chelsea è in uscita con Azpilicueta. Proprio da una palla recuperata a centrocampo, Suarez riesce a proporsi in zona centrale dai 30 metri, e fingendo di puntare l’area serve Messi che taglia forte verso il lato destro della difesa, in evidente confusione a causa delle sovrapposizioni offensive di Alba e Gomes; i due tocchi che Messi utilizza nel primo stop e nell’allungarsi il pallone verso il lato sinistro dell’area di rigore sono uno spettacolo per gli occhi, e la conclusione a battere il colpevole (per la seconda volta il pallone passa sotto le sue gambe) Courtois sembra essere solamente il lieto fine di una grandissima partita della Pulce Blaugrana.
Inutile sembra a questo punto evidenziare la prova degli unici due salvabili nella formazione di Conte, ovvero Kantè e Hazard, che cercano fino agli ultimi minuti (fino alla sostituzione per Pedro per il belga) di trovare almeno il gol della bandiera per la squadra londinese: il Barcellona compie una vera e propria prova di forza verso una formazione che all’andata aveva dato filo da torcere alla compagine di Valverde, dimostrando che l’organizzazione dal centro del campo in sù, può determinare le sorti o le sfortune di questa incredibile squadra; dall’altra parte il Chelsea viene ancora di più ridimensionato non solo dalla prestazione tecnico-tattica della squadra insufficiente, con picchi elevati nelle persone di Giroud,William e Courtois, ma non è stata in grado nemmeno di avere una risposta furiosa verso un Barcellona che per lunghi tratti della partita ha concesso numerosi spazi soprattutto sul lato di Sergi Roberto e Rakitic.
Le formazioni ufficiali:
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Pique, Umtiti, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Suarez, Messi, Dembele.
CHELSEA (3-4-2-1): Courtois; Azpilicueta, Christensen, Rudiger; Moses, Fabregas, Kantè, Alonso; Willian, Hazard; Giroud.
Tabellino
3° Messi, 20° Dembelè, 63° Messi
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