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Avanti Peking, altro pari AIK

Se l‘Östersunds riesce nell’impresa e sconfigge il Galatasaray in casa per 2-0, non si può dire che le altre due svedesi siano riuscite a regalar qualcosa di simile. Certo è che mentre il Norrköping almeno ha vinto, l’AIK non è andato oltre il pari a Sarajevo. Non è il massimo, ma di certo nulla è precluso. E il prossimo appuntamento è previsto per la settimana prossima.

Norrköping-Trakai 2-1

Il ritorno – A parlare, nel postpartita dell’Östgötaporten, è stato David Mitov Nilsson. Che di professione fa il portiere, ha 26 anni, e scomparve dai radar lo scorso aprile quando si ruppe una gamba. Recuperò con calma dall’infortunio, ma un polso fratturato lo costrinse ad un ulteriore stop. Contro il Trakai, ieri, David è però tornato in campo relegando l’austriaco Langer in panchina. Dopo 15 mesi, ecco di nuovo in campo lo svedese, ma naturalizzato macedone. “E’ chiaro che sia un bene che abbiamo vinto, ma forse non è il risultato che speravamo. Ma abbiamo vinto la partita e siamo in posizione di vantaggio”. Ha ringraziato i tifosi, che gli hanno tributato un coro che faceva più o meno “il miglior portiere della Svezia” o roba simile, mentre in campo la situazione è stata tranquilla. E alla fine quello di cui si parla è semplicemente una bella serata d’estate al Parken: “E’ stato davvero meraviglioso aver le condizioni per poter giocare. L’aria calda, un po’ d’ombra e l’erba umida, una notte perfetta per giocare a calcio“.

In campo – Sul terreno del Parken, circondato da poco più di 5000 spettatori, il punteggio è stato di 2-1. Forse non è il massimo, in fondo le reti in trasferta alla fine contano il doppio, ma non ci si può lamentar troppo. In fondo l’IFK ha tenuto molto il pallone e si è concesso il lusso di gestire varie trame offensive creando anche i presupposti per pungere. Molte volte c’è stata l’occasione per andar in vantaggio, ma non è stata sfruttata. Ho pensato che abbiamo giocato meglio nel primo tempo rispetto al secondo, quando abbiamo tenuto la palla in modo non affrettato”, ha detto Sebastian “Sebbe” Andersson ai microfoni. Lui, che nel 2015 era stato il trascinatore della squadra che aveva compiuto il miracolo in stile-Leicester vincendo l’Allsvenskan, oggi è reduce da tempi bui. Le cartucce del suo caricatore sembrano esser meno efficaci di un tempo, la brillantezza sottoporta è parsa quasi svanita e le prestazioni dell’attaccante non sono state all’altezza di quando fatto vedere. Eppure, ieri è ancora andato in gol. Che il momento brutto sia alle spalle è prematuro da dire, ma di certo segnare aiuta a riprendere confidenza e questo può solo aiutare il giocatore: è la quinta gara in cui Sebbe entra nell’elenco dei marcatori. Era il 32′: “Sempre importante psicologicamente segnare per primi”. Ci sono state anche altre occasioni, su tutte quella di Filip Dagerstal (impiegato come mediano, lui che nasce difensore centrale), mentre al 61′ ecco il raddoppio firmato dal “solito” Karl Holmberg. E pazienza se al 66′ sia arrivato il 2-1 di Maksimov. Il discorso qualificazione non è chiuso, ma una prova del genere anche in Lituania vorrebbe dire il passaggio del turno. E il Peking lo vuole a tutti i costi.

Il tabellino:
Norrköping (4-4-2): Mitov Nilsson; Wahlqvist, Johansson, Fjóluson, Telo; Eliasson (dall’84’ Smith), Sjölund, Dagerstal, Thórarinsson (dal 78′ Skrabb); Holmberg (dal 65′ Moberg Karlsson), Andersson. All. Gustafsson
Trakai (4-3-3): Sheremeta; Shyshka, Kruk, Janusevskis, Wakili (dall’88’ Traore); Silenas, Bychenok (dall’84’ Cyzas), Vorobjovas; Borovskij, Maksimov, Dorley. All. Vasilenko
Reti: 32′ Andersson (N), 61′ Holmberg (N), 66′ Maksimov (T). Ammoniti: Andersson, Eliasson (N), Maksimov, Dorley (T). Arbitro: Delerue (Francia)

Željezničar-AIK 0-0

Cascarci di nuovo – Dopo i problemi riscontrati contro il modesto KI Klaksvik, in casa del quale non finì più di 0-0, l’AIK ha commesso lo stesso errore. Ci è ricascato, in quella specie di sudditanza psicologica che poi potrà esser pagata a caro prezzo. Perché se alla Friends Arena, nel ritorno contro i faroesi, finì 5-0, non è detto che contro il FK Zeljeznicar accada per forza lo stesso. E anzi, non segnando in trasferta le cose si complicano. Norling torna dalla Bosnia con il rimpianto di non aver inciso a Sarajevo, ma con la consapevolezza anche di doversi giocar tutto in casa propria. “Uno deve visitare luoghi che non avrebbe altrimenti visitato, è molto divertente e stimolante. Ora siamo solo nel secondo turno di qualificazione” ha detto Simon Thern, con l’aria di un turista piuttosto che di un calciatore. E in effetti giocare a calcio è diverso, così come è diverso il tipo di calcio che il Zeljeznicar ha proposto. E intanto il reparto offensivo dell’AIK continua a preoccupare. Se comunque gli avversari non erano più i modesti faroesi bensì i sei volte campioni di Bosnia, e dunque la qualità della difesa avversaria è maggiore, c’è da dire che Eero Markkanen e Denni Avdic non abbiano propriamente fatto sfracelli. Rikard Norling, col chiaro intento di segnare, li aveva mandati in campo dall’inizio. Certamente hanno creato qualche chance, Markkanen ha avuto una colossale palla-gol all’inizio del secondo tempo ma è stato fermato in fuorigioco, ma l’impressione di chi vi scrive è che si siano annullati. “E’ un risultato stretto tra due squadre organizzate. Creiamo, dopo tutto, le migliori possibilità di andar in vantaggio e sarebbe stato bello avere segnato qui. Ma ora sappiamo che cosa ci tocca al ritorno, se il Zeljeznicar fa un gol, dobbiamo farne almeno due. Niente di strano. Si è detto ottimista, Karlsson, che ha chiosato come il fatto di conoscer come giochi l’avversario possa esser usato per preparar meglio la sfida alla Friends Arena. Di certo sarà dura, ma sol supporto del pubblico di Stoccolma si può tranquillamente fare.

Il tabellino:
Željezničar (4-2-3-1): Kjosevski; Stevanovic, Bogicevic, Graovac, Stanic; Blagojevic, Radinovic (dall’85’ Markovic); Zec (dal 68ì Projic), Zeba, Zakaric; Nikolic (dal 78′ Beganovic). All. Petrovic
AIK (3-5-2): Linnér; Väisänen, Karlsson, Nyholm; Sundgren, Thern (dall’82’ Ishizaki), Olsson, Blomberg, Jönsson Salétros; Markkanen, Avdic (dal 78′ Goitom). All. Norling
Ammoniti: Projic, Markovic, Zakaric. Arbitro: Jaccottet (Svizzera)

Matteo Albanese

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