Ci si aspettava una bella partita e purtroppo non lo è stata, ci si aspettava la conclusione dei play-off di Jupiler Pro League, e purtroppo per l’Anderlecht di Weiler non c’è stata. Il big match in casa del Club Brugge poteva essere l’occasione per Tielemans e soci di festeggiare il titolo in casa della più acerrima rivale, vedendola abdicare il proprio trono al cospetto dei suoi tifosi: una partita dura, cattiva nei suoi scontri meno fortuiti, quasi un derby sud-americano traslocato di quasi 12000 miglie; il risultato finale non accontenta nessuna delle due, un pomeriggio perso laddove la fortuna e l’incoscienza hanno sovrastato le abilità delle due squadre. Nelle altre due partite del weekend, abbiamo assistito alla vittoria dello Zulte Waregem di Frank Dury, una squadra ritrovatasi grazie alla coppia Kaya-Leye, contro uno Oostende decimato a centrocampo, che ha permesso alla squadra avversaria di inondare il campo tramite un possesso palla veloce ma ragionato: l’ultima partita del weekend è il pareggio tra Gent e Charleroi, il risultato è stato di 1-1, dove la voglia di non perdere ha fermato entrambe le squadre nelle azioni offensive; proprio il risultato di 1-1 è quello maggiormente scaturiti dagli impegni di Jupiler Pro League, infatti su 24 gare, ci sono stati 6 pareggi per 1-1, quindi un quarto delle gare totali.
Andiamo a vedere nel dettaglio il big match.
Club Brugge-Anderlecht: 1-1
Partita ruvida ci si aspettava, partita dura è stata: 7 ammonizioni totali e lavoro extra per gli assistenti dell’arbitro che hanno dovuto più di una volta calmare i bollenti spiriti sulle panchine, mostrando inconsciamente quanto questa partita fosse sotto i riflettori anche per la loro categoria; i primi minuti sono un duello di scherma a cui è difficile rimanere impassibili, un momentaneo studio delle posizioni e di studio delle novità in campo. Weiler si gioca il titolo della Jupiler Pro League inserendo Thielin al posto dell’irroconoscibile Teodorczyk, Preud-Homme castiga in panchina Timmons e consegna le chiavi del centrocampo a Claudimir, affidandogli i tempi del centrocampo: al primo fallo di Engels su Tielemans, dai 25 metri si presenta il mago algerino Hanni; il suo destro rasoterra è una rarita balistica che Butelle non legge, facendosi sorprendere sul proprio palo di competenza. Il gol all’ottavo minuto spaventa il Club Brugge che quasi capitola sotto il colpo di testa di Kara: l’unico che sembra svolgere al meglio il proprio lavoro è Vormer, che insidia la mediana viola tramite dei passaggi in diagonale; su uno di questi Vossen viene affondato e sul relativo calcio di punizione, proprio Vormer incrocia all’angolo. La traiettoria da 21 metri è una ninna nanna Jazz per Boeckx che rimane immobile, come estasiato e allo stesso tempo distrutto dalla traiettoria che lo beffa: al 35° è 1-1 ed è cosi che si conclude la prima frazione di gioco. Il secondo tempo entrambe le squadre osano, chi per ingegno e chi per paura di perdere, con l’unico brivido che arriva al 65°: su un involata di Acheampong, Engels distende l’ala sinistra dei viola, preannunciando il tiro dagli 11 metri di Youri Tielemans; il belga si fa respingere un calcio di rigore centralmente battuto, in maniera così lenta che quasi induce Butelle a bloccarla. Il rimorso per il rigore sbagliato e la paura per la sconfitta produce il terrore per l’1-1 finale, che rende inutile la prova di forza dell’Anderlecht, e dall’altra parte rende quasi impossibile la vittoria della Jupiler Pro League per il Club Brugge, a due giornate dalla fine.
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