Siamo arrivati ormai alla vigilia dell’attesissima finale di Copa Libertadores che domani sera eleggerà i campioni del Continente per l’anno 2021. Palmeiras e Flamengo si sfideranno a Montevideo in quella che è solamente la terza finale singola della storia del torneo, ma i vari pareggi nei doppi confronti hanno portato spesso in passato ad avere un decisivo spareggio finale. Il Centenario è uno degli stadi storici e più prestigiosi del mondo e oltre ad avere ospitato la primissima finale del Mondiale nel 1930 ha visto più volte in passato alzare al suo interno la Copa e questi sono i precedenti.
ESTUDIANTES-PALMEIRAS 2-0 1968
Il Palmeiras sette anni dopo la prima volta arrivò ancora in finale era formato da molti meno nomi di grido e più da una squadra compatta e ben oliata. L’argentino Alfredo González giocava con il 4-2-4 classico e in finale dovette trovare le controffensive per i suoi connazionali dell’Estudiantes. Il Verdão non aveva idea che stava per affrontare quella squadra che avrebbe imposto il proprio dominio per tre anni sul Sudamerica. A La Plata l’andata si mise anche nel migliore dei modi grazie al vantaggio di Servilio, ma a pochi minuti dalla fine tutto cambiò. Juan Ramón Verón, padre di Juan Sebastián, ed Eduardo Flores ribaltarono il risultato consegnando a Los Pincharratas un preziosissimo vantaggio. Cinque giorni dopo al Pacaembu di San Paolo fu un dominio brasiliano con Tupãzinho grande protagonista e autore di una doppietta. Entrò nella festa anche Rinaldo e a nulla servì la rete di Verón. Il 3-1 finale però non consegnava la Copa ai paulisti, ma sarebbe stata necessaria una finale di spareggio al Centenario di Montevideo e solo se dopo centoventi minuti si sarebbe rimasti sullo 0-0 allora sarebbe valsa la sommatoria dei gol. La finale uruguaiana ebbe ancora lo stesso protagonista, La Bruja Verón. Ribaudo portó in vantaggio gli argentini e nel finale la strega raddoppiò, trovando così la via del gol in tutte e tre le partite e regalando all’Estudiantes la prima Libertadores, aprendo un ciclo epico che durò tre anni.
INDEPENDIENTE-COLO COLO 2-1 1973
L’Independiente stava non solo per rivivere i favolosi anni ’60, ma nel decennio successivo impose il proprio dominio incontrastato sul Continente. Già nel 1972 si era imposto battendo i peruviani dell’Universitario e nella stagione seguente arrivò ancora una volta in finale e l’avversario di turno furono i fortissimi cileni del Colo Colo. Ad Avellaneda fu un vera e propria battaglia, con gli ospiti che passarono in vantaggio a venti minuti dalla fine grazie Francisco Sá, ma grazie all’espulsione di Sergio Ahumada partì la rimonta dei Diablos Rojos e Mario Mendoza permise di terminare la sfida sull’1-1. A Santiago gli argentini pensarono prevalentemente a difendersi e riuscirono a strappare uno 0-0 con le unghie e con i denti, ottenendo così lo spareggio decisivo in quel di Montevideo. Oltre cinquantamila persone raggiunsero il Centenario per scoprire chi sarebbe stata eletta squadra dell’anno in Sudamerica, ma dopo il vantaggio dell’Independiente con Mario Mendoza, arrivò dopo poco il pareggio cileno con Carlos Caszely. Il Cacique rimase in dieci per l’espulsione di Herrera e si andò ai tempi supplementari dove Miguel Ángel Ghiacello trovò lo spiraglio giusto per battere Nef e siglare così la rete del definitivo 2-1 che valse il secondo di quattro titoli consecutivi.
BOCA JUNIORS-CRUZEIRO 0-0 5-4 D.C.R. 1977
Il Cruzeiro era stato in grado nel 1976 di porre fine al dominio dell’Independiente sul Continente e soprattutto aveva fatto in modo che una squadra brasiliana potesse finalmente tornare sul tetto del Sudamerica. Il Celeste riuscì per il secondo anno consecutivo ad arrivare all’ultimo atto e questa volte dovette vedersela con il Boca Juniors che ancora non era riuscito a vincere la Copa Libertadores. Un clima estremamente caldo alla Bombonera portò gli Xeneizes a vincere per 1-0 trovando la via del vantaggio dopo solo quattro minuti grazie a Carlos Veglio, ma a Belo Horizonte tutto era ancora aperto. Gli argentini guidati da Juan Carlos Lorenzo resistettero quasi fino alla fine, ma quando mancavano solo dieci minuti al termine fu Nelinho a segnare il gol che riequilibrava la finale e mandava così il tutto allo spareggio di Montevideo. Partita tesa e bloccata per tutti i centoventi minuti e in seguito al risultato di perfetta parità si andò così ai calci di rigore. Il Boca fu perfetto, mentre il Cruzeiro fallì l’ultima conclusione con Vanderlei dando così a Buenos Aires il primo storico successo continentale.
FLAMENGO-COBRELOA 2-0 1981
Zico è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più iconici e memorabili di tutto la storia brasiliana e non è un caso che proprio grazie a lui il Flamengo abbia assunto una dimensione internazionale notevole. Il Pelé bianco fu fondamentale per l’approdo della squadra in finale, dove ad attendere il Mengão vi erano i cileni del Cobreloa. La gara d’andata venne giocata in un Maracanã stracolmo di passione e fu proprio il numero dieci rossonero a disputare una partita impressionante segnando una doppietta solamente in mezz’ora, prima con una bella deviazione di destro in scivolata e infine con un preciso calcio di rigore. Merello fu però autore della rete che riaprì i conti in vista del ritorno e a dieci minuti dal termine fu ancora lui a siglare il decisivo 1-0 che portò il tutto allo spareggio di Montevideo. Fu ancora una volta Zico a ergersi a eroe supremo di giornata con due perle degne della sua classe, prima con una girata di destro e poi con una perfetta punizione all’incrocio dei pali. Con quel 2-0 il Flamengo era stato in grado di salire sul tetto del Sudamerica per la prima volta nella sua storia.
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