Un’incornata vincente nei secondi finali della partita più importante di tutta la stagione: serviva il ritorno di Danny Welbeck per riaccendere i sogni e le speranze dei tifosi dell’Arsenal.
La scorsa stagione era cominciata nel migliore dei modi, con 4 goal e 5 assist messi a segno fino alla tragica partita contro il Chelsea: è lì che comincia il lungo calvario del giovane attaccante, che resterà ai box per ben 276 giorni. Il suo ritorno con la maglia dei Gunners però è da favola: Welbeck entra in campo nella decisiva partita contro il Leicester a pochi minuti dalla fine, con il risultato ancora fermo sull’1-1, e con un colpo di testa da attaccante di razza regala ai suoi tifosi la vittoria, quei tre punti che permettono all’Arsenal di riaprire un campionato che sembrava già chiuso.
L’istinto per il goal però non è mai stato il punto forte di Welbeck: nato a Manchester nel 1990, l’attaccante è cresciuto e si è consacrato al grande calcio con la casacca dello United, dove era schierato come esterno d’attacco. Non erano i goal a metterlo sotto i riflettori, ma le grandi giocate e le prestazioni di spessore che, a discapito della sua giovanissima età, l’attaccante riusciva a regalare ai suoi sostenitori.
Una seconda punta agile, imprevedibile e veloce, capace di ubriacare i difensori avversari con i suoi dribbling, “The Wall” (così chiamato dai tifosi per il suo fisico imponente) non ha deluso le aspettative neanche quando, sotto la guida di Wenger, è stato trasformato in un potente centravanti.
Il ritorno di Welbeck potrebbe essere davvero la marcia in più di un Arsenal che fatica ad imporsi sugli avversari senza i goal e le giocate di Giroud e Sanchez, due perni fondamentali della formazione di Wenger che però non riescono più a brillare come all’inizio della stagione.
Un goal che vale la vittoria, un ritorno tanto atteso quanto inaspettato: Danny Welbeck è pronto a diventare il nuovo protagonista dei Gunners.