Quando la notizia è uscita, sembrava dovesse diventare la classica voce di mercato catalogabile nella categoria “fantamercato”, ma quando Wayne Rooney è atterrato all’improvviso sul suolo inglese, anche i più scettici hanno dovuto fare marcia indietro. L’ex stella del Manchester United è a tutti gli effetti un nuovo giocatore del Derby County, ma lo sarà attivamente dal gennaio 2020, ovvero alla fine della sua esperienza negli Stati Uniti, nella MLS con la maglia del D.C United. Il ruolo che gli hanno proposto i Rams è risultato determinante per la scelta di Rooney, intrigato da una nuova esperienza proiettata al suo futuro dopo che avrà appeso le scarpette al chiodo. La scelta del numero di maglia è ricaduta sul 32, curiosamente lo stesso numero presente nel nome dello sponsor di scommesse che ha riversato nelle casse del Derby una cifra importante per sigillare il nuovo accordo.
Il club di Pride Park ha offerto al ragazzo di Liverpool il ruolo di allenatore-giocatore, ma sia il presidente del Derby Mel Morris che l’attuale manager Phillip Cocu, hanno voluto specificare che la mansione di Rooney non interferirà nel lavoro del tecnico olandese, anzi, sarà un valore aggiunto per tutto lo staff, soprattutto per la crescita dei giovani dei Rams. Wazza ha riferito di aver parlato con l’ex centrocampista del Barcellona prima di firmare l’accordo, e nonostante avesse altre offerte interessanti, ha sposato la causa della società delle East Midlands.
Rooney ha poi ammesso di pensare già da tempo al suo futuro e questa sfida è tutto ciò che gli serviva per iniziare a programmarlo nel migliore dei modi, con calma e senza troppa pressione. Il Derby County spera di ottenere ancora molto dal miglior marcatore della storia della nazionale inglese soprattutto in campo, perchè l’obiettivo non troppo nascosto del club rimane la promozione in Premier League solo sfiorata la scorsa stagione, chiusa con la sconfitta nella finale di Wembley contro l’Aston Villa, quando sulla panchina dei Rams c’era un vecchio amico di tante battaglie di Rooney, vale a dire Frank Lampard tornato a Stamford Bridge per guidare il “suo” Chelsea.