L’Eredivisie è quel classico torneo che viene conteso costantemente tra le tre big di turno: Psv, Ajax e Feyenoord. Ci fu un anno che questa legge venne raggirata grazie al Twente che concluse al primo posto il campionato, tra lo stupore generale. In soli 6 anni però, il club di Enschede, è crollato in un baratro che lo ha visto inizialmente fuori dalle competizioni europee e ora in lotta serrata per non retrocedere in Eerste Divisie.
GLI ANNI DELLO SCUDETTO
Il Twente nasce nel 1965 dalla fusione di due club della regione omonima. I primi successi arrivarono nel 1974-1975 quando, durante la Coppa UEFA, la formazione olandese sconfisse la Juventus in semifinale accedendo così alla finale, persa contro il Borussia Monchengladbach. L’anno successivo conquistano un premio di consolazione, portando al Diekman Stadion la prima coppa nazionale. Per tornare nuovamente ad esultare i tifosi dovranno aspettare il 2000-2001 per un’altra Coppa d’Olanda. Piccoli successi che non accontentavano del tutto i tifosi. La svolta arriva nel 2008 quando sulla panchina del Twente sale un certo Steve Mclaren. Nel primo anno, la sua squadra chiude al secondo posto ad 11 punti dall’Az primo. L’anno successivo arriva la consacrazione: i Tukkers dominano l’Eredivisie 2009-2010 chiudendo davanti all’Ajax con una sola lunghezza di vantaggio. Il primo scudetto è una gioia incredibile per i tifosi soprattutto davanti ai “lancieri” che chiusero il torneo con numeri straordinati: 106 reti messe a segno e solamente 20 gol subite. Nonostante tutto il Twente si laurea campione d’Olanda, ma il tecnico decide di non rinnovare e saluta da vincente il club. Per l’anno successivo viene scelto per il comando Michel Preud’homme e sotto la sua guida, la rosa si aggiudica un secondo posto dietro all’Ajax. Il tecnico si vincerà la terza coppa nazionale nel 2010-2011 battendo proprio gli avversari che gli scipparono il titolo. Dopo i festeggiamenti, Michel decise di non rinnovare e la squadra venne affidata a Co Adriaanse che trionferà nella Supercoppa d’Olanda.
IL LENTO DECLINO DEL NUOVO TWENTE
Nel 2011-2012 inizia il declino. Il campionato si era aperto con la fantastica vittoria della supercoppa, ma alla conclusione del torneo, il Twente si ritroverà sesto in piena lotta per la qualificazione in Europa League. Decisive le ultime tre gare che portarono al De Grolsch Veste (stadio ufficiale dal 1998) zero punti. La stessa identica posizione verrà conquistata l’anno seguente nonstante l’arrivo di Castaignos e Tadic che garantirono rispettivamente 13 e 12 reti alla prima esperienza olandese. Nel 2013-2014 sale in panchina Michel Jansen e il club di Enschede torna a far paura. Il campionato sarà molto equilibrato e la spunterà nuovamente l’Ajax con l’allenatore che chiuderà al terzo posto. Tadic e Castaignos confermano il loro stato di forma chiundendo con 30 gol stagionali (rispettivamente 14 e 16). Nonostante tutto verrà effettuato nuovamente un cambio alla guida del club e nel 2014-2015 arriva Schreuder e con lui i milioni di problemi. Il Twente attraverserà una crisi finanziaria e avrà qualche problema con l’autenticità di alcuni contratti. Il club viene punito con 6 punti di penalizzazione e chiuderà 10°. Nel campionato attuale la situazione è diventata ancora più critica. Dopo gli addii di Tadic e Castaignos per colmare i debiti, la società, nel recente 15 dicembre 2015, è stata punita per aver tentato deliberatamente di fuorviare la commissione licenze della KNVB. La punizione è severissima: 3 anni di esclusione dalle coppe europee e 45.250 euro di multa. La stangata affossa ancora di più il Twente che ha concluso il girone d’andata in penultima posizione con solo 13 punti in 17 partite (3 vittorie, 4 pareggi e 10 sconfitte). Nonostante i gol del bomber Ziyech la situazione non sembra proprio migliorare.
I tifosi in soli 6 anni sono passati dal paradiso all’inferno. C’è ancora tutto il girone di ritorno per migliorare le cose, ma la situazione dei Tukkers è tutt’altro che rosea.