Dodici gialli, cinque rossi per rissa, tanto nervosismo, due reti annullate e una vittoria che mancava a Parco dei Principi dal Febbraio 2010. Si può riassumere così il terzo 1-0 di fila subìto dal PSG che si ritrova ora a zero punti dopo 180′ di Ligue 1. Il ritorno di Neymar e Di Maria, con Sergio Rico tra i pali dopo il brutto errore di Bulka e con anche l’esordio di Alessandro Florenzi nulla possono contro un OM che ha sfruttato una delle poche occasioni della partita con il ritrovato Thauvin, al secondo gol in due partite dopo un anno di stop.
Il dominio territoriale non è mai stato un problema per i parigini che hanno portato avanti tante azioni offensive sfruttando la buona giornata di Neymar e l’ottimo piglio di Florenzi, sempre pronto a farsi trovare sulla destra per scodellare in mezzo. Al romano si devono le palle gol per lo stesso Ney e Sarabia che non hanno trovato il bottino grosso. Stéve Mandanda, se mai ce ne fosse bisogno, si è dimostrato anima della squadra di André Villas Boas con un paio di grandi parate: quella sul tocco di Verratti è già da copertina nonostante sia stata compiuta al secondo minuto. Il 35enne ha trattenuto l’ultimo pallone della gara bloccando in area la punizione di Sergio Rico che aveva cercato il tutto per tutto dopo la rissa costata le espulsioni di Amavi, Kurzawa, Paredes, Neymar e Benedetto. Una parata che spegne la tensione e ridà tre punti al Marsiglia dopo 20 Clàssique senza vittoria e sei degli ultimi otto senza reti.
Il 4-3-3 degli ospiti con Maxime Lopez e Thauvin ad alternarsi nel ruolo di falso nueve cerca in ogni modo la ripartenza veloce contro i parigini, abili a catapultarsi nell’area avversaria. Ottima la gara di Alvaro Gonzalez (nervosismo a parte), Caleta-Car e Kamara, che ben ha difeso la coppia centrale agendo da mediano classico. La rete di Thauvin arriva alla prima vera occasione con Payet che lo serve al millimetro sul secondo palo fornendogli un pallone ben amministrato dall’ex Lille: un tocco non brillante per esecuzione, ma per efficacia. Un gol che si somma a quello segnato all’esordio contro i Brest. Florian Thauvin rinasce nella notte del Classique in un anno che lo porterà a giocarsi le sue chance in vista dell’Europeo itinerante della prossima estate.
Il PSG ha peccato di superbia e ingenuità cadendo in ogni trappola del Marsiglia e, di fatto, portando l’inerzia della gara a proprio sfavore per episodi extra-campo. Il testa a testa tra Neymar e Payet accende la partita così come i tanti duelli vinti dal brasiliano contro Sakai che, in una occasione hanno costretto Pape Gueye all’intervento estremo. O’Ney non ha sfruttato a dovere il vantaggio fornito dall’ammonizione rimediata dal giapponese al 7′ pensando piuttosto alle schermaglie con Alvaro Gonzalez. Anche Di Maria, non solito a questi episodi, se la prende con l’ex Villarreal recapitandogli uno sputo che fa discutere. Se inizialmente Brisard sembrava voler sedare il tutto con il ‘giallo facile’, nel secondo terzo di gara ha iniziato a perdersi facendo correre sin troppo prima di ammonire.
Nota positiva di giornata è sicuramente la prestazione di Florenzi, subito sul pezzo dopo soli due allenamenti con i nuovi compagni. Nonostante una partenza che lo ha visto soffrire gli strappi di Amavi, ha preso presto le misure ed è stato spesso servito. Solo la stanchezza lo ha fatto uscire anzitempo dal campo in favore di Dagba e solo Mandanda ha impedito, ancora una volta, al PSG di segnare con Sarabia su assist del romanista. Una rasoiata ben pensata che non ha trovato la meritata fortuna.
La ripresa, di fatto, si è caratterizzata per le due reti annullate e per la rissa finale. Di Maria ha illuso i suoi di poter agguantare il pari raccogliendo l’assist di Gana Gueye, ma in offside. Lo stesso, pur parlando di millimetri, ha fatto ‘El Pipa’ Benedetto con un tap-in che avrebbe potuto chiudere la partita e spezzare le gambe ai volenterosi parigini.
Il gesto di Neymar ad Alvaro Gonzalez è l’epilogo di una partita che non sarebbe dovuta finire così. L’accusa di razzismo (da verificare in opportune sedi) e la rissa, nata dalla frustrazione sportiva e da qualche provocazione di troppo, ha rovinato una partita SI agonisticamente calda, ma mai cattiva né antisportiva. Proprio nella notte di Florian Thauvin, una stella per il Marsiglia di Villas Boas che quest’anno è pronto a confermarsi.