Tutto facile per il Real Madrid, che nel segno di Asensio e Benzema travolge il Maiorca. Il fantasista spagnolo ha siglato la prima tripletta in Liga; il francese la duecentesima rete coi blancos, che sono tornati primi in campionato.
Uno sguardo al futuro e uno schiaffo al passato: il nuovo Asensio
Dal trampolino per l’élite mondiale all’anonimato: Marco Asensio ha vissuto, negli ultimi anni, periodi fin troppo bui per un talento come il suo. Qualche noia muscolare, talvolta troppa superficialità e la rottura del legamento crociato, vero ostacolo nella carriera del classe ’96. Dopo nemmeno 70 minuti disputati nelle prime 5 giornate di campionato, Ancelotti gli ha affidato le redini del centrocampo del Real Madrid e lui non lo ha deluso. Tripletta, la prima in Liga, e tanta personalità: la chiave del match è stata la posizione dell’11 del Real. Tra le linee, partendo da mezzala, Asensio ha saputo suggerire per Benzema e ricevere dal nueve francese, altro grande protagonista della serata. La gioia negli occhi di un venticinquenne dal talento cristallino è stata lampante. Le esultanze, però, decisamente contenute. Perché l’uragano scatenato dallo spagnolo si è abbattuto su quella che è stata la sua casa nella gavetta delle giovanili e sarebbe stato irrispettoso, forse doloroso, esultare di fronte alla propria gente. Asensio, ora, non può permettersi un nuovo stop. Nel processo di ringiovanimento del Real spesso si trascura l’importanza di un collante come lui, dal piede educato e capace di cucire il gioco.
Karim nella storia del Real e della Liga
Difficile è, invece, continuare a stupirsi di Benzema. Il francese, dall’addio di Cristiano Ronaldo, è salito alla ribalta, rendendo ancor più lampanti le sue doti tecniche ed incominciando a trovare con regolarità la via del gol, prima sacrificata per l’assistenza al portoghese. Nel 6-1 al Maiorca, Karim ha trovato le reti 199 e 200. Ha aperto le danze e ha lasciato che le chiudesse Isco, in una serata perfetta per il Real, tornato in vetta al campionato grazie al controsorpasso sui colchoneros. I blancos sono solidi anche con un pizzico di turnover in mezzo al campo. La Spagna, insomma, è avvisata.