El Chuco Sosa prende in mano le redini dei Pumas, squadra in forte crisi di risultato in campionato che rischiava fortemente di lasciare anche la Copa Libertadores in forte anticipo.
Serviva una rimonta contro il Deportivo Tachira, squadra già battuta in casa per 4-1 nel girone ma che nella partita d’andata in Venezuela era riuscita a vincere per 1-0. Un avvio di gara difficile con tantissime parate da parte del portiere Contreras che sembrava in giornata di grazia soprattutto dopo il cabezazo di Herrera che aveva rimesso in parità assoluta il computo totale.
Poi il lampo. Un falshback già visto più volte in questi ultimi due anni. Sì, è ancora una volta il Chuco Sosa che calibra il destro e mette le cose a posto. È l’ennesimo graffio del centravanti argentino che in carriera ha girato il mondo ma solamente con la maglia della Universidad Catolica in Cile risultava decisivo quanto lo è con i Pumas.
La squadra di Guillermo Vazquez vince solamente nel finale conscia di essersi dovuta aggrappare al suo centravanti. Un bomber leggero che sa spaziare su più fronti del campo e trovare le giuste zampate sia nel gioco aereo che palla a terra.
Il Tachira ha creduto alla storica qualificazione prima e a poter prolungare la sfida ai rigori poi ma non aveva ancora fatto i conti con la sentenza del Chuco. Adesso i Pumas possono sognare in grande perché in caso di eliminazione del River Plate (Millionarios sconfitti 2-0 in Ecuador all’andata) l’avversario ai quarti di finale sarebbe l’Independiente del Valle, squadra sì molto organizzata dotata di tantissimi giovani ma pur sempre una compagine alle prime armi che non ha il peso specifico di un River campione in carica.
In quel piattone destro piazzato all’angolino basso dal Chuco Sosa ci sono le speranze di una squadra messicana di continuare una grandissima avventura che potrebbe portare addirittura in semifinale, traguardo quasi impensabile visto l’andamento zoppicante in campionato.
Sono i Pumas delle sorprese, sono i Pumas del Chuco Sosa.
