Un classico d’Olanda che regala poche emozioni, tante delusioni ed enorme tatticismo: finisce 1-1 tra Psv e Feyenoord ed entrambe le formazioni escono sconsolate dal campo. Il punto racimolato non serve a nessuno e gli ultimi obiettivi stagionali si allontanano considerevolmente: a Berghuis risponde Malen ma oltre le reti non c’è niente d’annotare.
PSV SALUTA IL TITOLO: IL FEYENOORD ABBANDONA L’IDEA 3° POSTO
Tra Psv e Feyenoord, l’unica vincitrice è la delusione delle due compagini che vedono sfuggire l’ultimo traguardo della loro stagione: i Boeren, ora, vedono scappare l’Ajax, inarrestabile sia in campionato che in coppa. I Rotterdammers, invece, mirano ancora al terzo posto, ma AZ Alkmaar e Vitesse hanno un altro passo e sono superiori al gruppo guidato da Advocaat, troppo altalenante in questo 2021.
La gara al Philips Stadion si accende solo nel primo tempo per poi lasciare l’intera ripresa alla noia: l’avvio è frizzante con entrambi i tecnici alla ricerca della rete e dei punti d’oro per poter rincorrere i rispettivi obiettivi. A sbloccarla sono gli ospiti con una bella realizzazione di Berghuis al quarto d’ora: l’attaccante, imbeccato da Sinisterra, sigla il suo 15° sigillo in Eredivisie insieme ai suoi 10 assist vincenti. Il Psv si ricompone ed alza il ritmo, alla ricerca di un pari che potrebbe cambiare la gara: l’occasione viene sfruttata da Malen che risponde al suo avversario nella lotta alla classifica marcatori. La punta dei Boeren approfitta del suggerimento di Gotze ed infila un incolpevole Marsman: il ragazzo si è finalmente ripreso e raggiunge Berghuis a 15 marcature con, però, solo 6 assist. Equilibrio e gara riaperta a tutti gli effetti, ma la zampata vincente non arriva mai: gli ospiti provano a colpire ma con poca precisione mentre i padroni di casa si limitano a gestire senza trovare i giusti sbocchi.
La morale della favola è abbastanza semplice: 1-1 e un punto che rende tutti scontenti in un match che avrebbe dovuto essere decisivo per entrambe le compagini. Il Feyenoord ha dimostrato ancora di mancare negli incontri importanti con poca personalità e gioco: tanta confusione e poche idee e se non ci fosse stato Berghuis, la partita poteva anche essere persa. Dall’altra parte Schmidt, con solo il campionato a disposizione, non riesce a dare continuità al Psv che non sfonda un muro di uomini che ha retto a qualunque incursione: l’Ajax sorride, mette la freccia ed abbraccia l’ennesimo titolo nazionale.