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Perché in Argentina ricomincia la coppa e non il campionato?

In Argentina è di nuovo tempo di calcio: la pausa tra la stagione appena conclusa e quella nuova è stata irrisoria, anche dovuta all’eccessivo slittamento dell’ultimo calendario che ha fatto ripartire il calcio nazionale molto tardi accorciando di gran lunga l’intervallo tra un torneo e un altro. Oggi si riparte, ma ancora con la Copa de la Liga Profesional, che è tornata al suo nome originario dopo l’edizione intitolata a Diego Armando Maradona. Nel frattempo è ripresa anche la Copa Argentina, mentre per il campionato bisognerà ancora aspettare, ma perché?

Bisogna ovviamente fare i conti con un Paese che tra la sua natura e la propria gestione dell’emergenza ha utilizzato delle contromisure differenti a ciò che abbiamo visto sia qui in Europa che in altri Paesi del Sudamerica. La Copa de la Liga Profesional era un progetto già in cantiere prima della pandemia e di fatto era già partita come “Copa de la Superliga” la settimana immediatamente successiva al termine dell’ultimo campionato disputato, quello vinto all’ultima giornata dal Boca Juniors. Solo che trattandosi del weekend del 14 marzo il torneo ha avuto vita breve e si è giocata solamente la prima giornata, peraltro anche incompleta di due gare.

Ma comunque l’idea di avere tre competizioni era quella nella testa della federazione: il campionato, un torneo a eliminazione diretta come Copa Argentina, più un torneo dal format elaborato di gironi più fase finale che coprisse le settimane in cui il campionato rimaneva fermo, visto che a oggi la Superliga Argentina si disputa in tornei con solo girone d’andata visto l’elevatissimo numero di partecipanti.

Quando si è ripartito si è scelto di giocare solamente questa grande coppa di lega, che ha il valore di una coppa ma il calendario di un torneo molto grande, anche per questioni di sicurezza. La libertà di creazione del format ha fatto in modo che le squadre fossero raggruppate secondo criteri geografici, in modo da limitare il più possibile i lunghi viaggi e gli eccessivi spostamenti in un Paese in cui il covid ha lasciato il segno.

E proprio per questo motivo terminata una coppa ne è partita un’altra, seppur con qualche importante modifica al regolamento che la rendesse più simile al Torneo de Transición del 2016 piuttosto che a una coppa di lega. Di fatto si completerà questo torneo, che nel calendario standard occupa proprio queste giornate di calendario, per poi ripartire con il campionato nella seconda età dell’anno e da lì riprendere quella che dovrebbe essere l’organizzazione di questi tempi. Poi in Argentina la situazione muta con estrema facilità ed è difficile immaginare che questo sistema duri per più di tre anni, ma a oggi le scelte possono essere giustificate da questi criteri. E trovarne uno tutto sommato credibile e condivisibile non è poco.

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