Nessuna sorpresa. E niente, anche in questo turno di Σούπερ Λίγκα Ελλάδα niente di nuovo. Non doveva regalare particolari sorprese, puntualmente non ve ne sono state, quindi anche questo weekend è stato avaro di emozioni. Nulla di emozionante, come al solito, se non celebrare un Olympiakos schiacciasassi che ha battuto per 0-2 lo Skoda Xanthi in trasferta e messo in cascina ancora un pezzettino di quel grande puzzle che si chiama ποδόσφαιρο. Campionato, ossia, quello che dalle parti del Pireo hanno già festeggiato 43 volte. Dal 2006 ad oggi, salvo una sporadica intromissione del Panathinaikos di Djibril Cissé nel 2010, sempre appannaggio dei biancorossi. E anche quest’annata presenta tutti i presupposti per vedere il Θρύλος davanti a tutti: un +12 sulla seconda fornisce la spiegazione più ovvia, ma non solo. Una superiorità evidente, sia a livello di qualità della rosa che di predisposizione a vincere, passando per organizzazione societaria e abitudine. Perchè si può discutere quanto si vuole, ma vincere aiuta a vincere. E il signor Evangelos Marinakis lo sa benissimo.
Quanto alla partita, trovo personalmente molto rilevante leggere il risultato finale alla luce di un paio di considerazioni che mi limito ad elencare ora: innanzitutto, lo Skoda Xanthi fa parte del gruppo delle inseguitrici (insieme al Panionios e al Panathinaikos qualora l’ex team di Stramaccioni si aggiudicasse lo scontro casalingo contro il Kerkyra), dunque rappresenta un’ipotetico disturbatore per Paulo Bento e la sua squadra. Bene, vedere un match senza storia come quello andato in scena oggi rappresenta ancor di più l’enorme gap tra un club pigliatutto ed un gruppetto di poco organizzate pretendenti di un titolo abbastanza scontato. Cambiano gli allenatori, vanno e vengono giocatori (sempre minor appeal per il bistrattato campionato ellenico), ma la sostanza è sempre la stessa. E l’obiettivo dell’Olympiakos, da anni, è far strada nelle competizioni europee. Il campionato spesso passa in secondo piano. Ed è anche questo a ridurre di molto l’attrazione per la finestra ellenica del mondo del pallone.
Non sorprende più di tanto, dunque, che la prima domanda posta dalla stampa a Paulo Bento abbia riguardato il discorso-campionato. “Io penso che sarebbe sbagliato credere che il discorso sia chiuso. Abbiamo un vantaggio rispetto ai nostri avversari, i dodici punti sono un importante vantaggio sugli avversari, ma abbiamo ancora tante partite davanti a noi e dobbiamo essere attenti e concentrati“. Interpellato poi sul significato da attribuire al match, il tecnico lusitano ha così risposto: “Credo davvero che oggi sia stata una partita dura contro un avversario difficile. Siamo andati molto bene nel primo tempo, siamo stati i padroni assoluti. Siamo andati bene anche negli ultimi minuti del primo tempo e così è venuto il gol. E ‘importante andare negli spogliatoi con un gol di vantaggio. Siamo tornati bene nel secondo tempo. Fino alle espulsioni sembrava che le due squadre avessero perso il loro equilibrio e ci fosse nervosismo. Da quel momento in poi abbiamo trovato il nostro stand, abbiamo avuto il possesso della palla e così è venuto il secondo gol ed è una vittoria molto importante“. Il perchè sia particolarmente degna di nota è rimandato alla successiva domanda: “Prima di tutto credo che, in generale, i punteggi riflettono l’immagine del campionato e ogni squadra è dove merita. Lo Xanthi è giustamente secondo in classifica”.
Eppure la Xanthi Arena ha assistito ad un match giocato praticamente ad una sola porta. Quella difesa dal povero Zivkovic, costretto a raccogliere per due volte la palla in fondo alla porta: al 38′, quando il nigeriano Ideye Brown ha aperto le danze (esultando poi a suon di dab dance), e all’88’, con Luka Milivojevic a chiudere definitivamente i conti. Nel mezzo, 50′ minuti in cui i biancorossi hanno imposto il loro gioco forti di una supremazia tecnica evidente: la doppia espulsione comminata a Lisgaras e a Sebà (60′) altro non ha fatto che evidenziare l’alto nervosismo della sfida e, più in generale, del calcio greco. Non è riuscita l’impresa al collettivo di Razvan Lucescu, figlio del santone Mircea, per quantomeno riaprire il campionato. E il prossimo weekend toccherà al Platanias il difficile compito di stoppare la corsa degli Ερυθρόλευκοι…
Ecco il tabellino del match:
AO Xanthi (Razvan Lucescu): Zivkovic; Karasalidis, Chatziterzoglou, Lisgaras, Wallace (74′ Papasterianos); Lucero, Vasilakakis (82′ Orphanides), Camara; Soltani, Younes, Triadis (71 ‘Nieto).
Olympiakos (Paulo Bento): Leali; Figueiras, Botia, Bruno Viana, de la Bella; Milivojevic, Martins (90+2′ Bouchalakis); Marin (66 ‘Manthatis), Fortounis (84’ Androutsos), Sebà; Ideye.
Arbitro: Mantalos. Reti: 38′ Ideye, 88′ Milivojevic. Ammoniti: Younes (X), Botia (O). Espulsi: Lisgaras (X), Sebà (O).
Articolo a cura di Matteo Albanese.