L’Olanda vola in finale di Nations League e sogna la possibilà di alzare al cielo un trofeo europeo, il primo di questa nuova competizione. Koeman e la sua generazione d’oro continuano a stupire e a regalare emozioni, battendo in rimonta l’Inghilterra, una delle più accreditate alla vittoria del torneo. A chiudere definitivamente i conti è stato Promes nel secondo tempo supplementare: il ragazzo, in forza al Siviglia, è sempre stato accostato alle grandi squadre del vecchio continente. Sarà arrivato il momento della consacrazione per un talento mai valorizzato veramente?
PROMES: DAL TWENTE ALLA FINALE DI NATIONS LEAGUE
Quincy Promes, classe ’92, inizia la sua carriera da professionista nelle giovanili del Twente per poi esordire in prima squadra nel 2012 con l’amara sconfitta contro l’AZ Alkmaar. I Tukkers vedono in lui un grande potenziale e decidono di cederlo in prestito agli Eagles per poter far sbocciare tutte le sue doti. In Eerste Divisie il suo apporto è fondamentale e riesce a collezionare 32 presenze con 16 centri che gli permettono di gioire per il premio come miglior giovane dell’Eerste Divisie. Il Twente lo riporta alla base e lo veste di una maglia da titolare con la quale disputerà 32 partite regalando 11 gol.
Il ragazzo viene schierato sempre come seconda punta nel 4-4-2 o come ala nel 4-3-3, lato destro. La sua grande tecnica gli permette di poter calciare il pallone con entrambi i piedi, rendendolo duttile e ben disposto per le fasce. Bravo negli inserimenti senza palla e nel dribbling, fa della velocità la sua arma letale che non lascia scampo alle difese avversarie. Il Twente gli ha concesso l’occasione di mostrarsi all’Europa e nel mercato del 2014-2015, lo Spartak Mosca decide di acquistarlo per rafforzare un reparto troppo sterile e privo di fantasia. Il club russo sborsa 11.5 milioni per le prestazioni di Promes e la risposta dell’attaccante è eccezionale con un apporto di qualità e realizzazioni che portano la società a vincere il campionato nel 2016-2017 e anche la Supercoppa di Russia. Nei suoi 4 anni di permanenza ben 115 match e 59 realizzazioni per una media di 15 ad annata.
Il ragazzo si afferma in Russia e viene notato dal Siviglia alla ricerca di un’ala che potesse creare scompiglio nelle retoguardie nemiche. Nel mercato del 2018, i biancorossi propongono 20 milioni allo Spartak che decide di lasciar partire il proprio gioiello. Tutto sembra andare per il meglio ma in Spagna, Promes, viene schierato maggiormente come terzino destro e raramente mezz’ala o ala. Partire da così lontano crea un serio problema al ragazzo che perde la sua vena realizzativa e la sua incisività tra le linee nemiche. Ma nonostante tutto si adatta subito al suo nuovo ruolo e si conferma titolare in ben 33 occasioni collezionando anche 2 reti.
La prima convocazione in nazionale arriva proprio con il contemporaneo trasferimento con lo Spartak Mosca, dopo aver militato in tutte le formazioni minori degli Oranje. Ha vissuto il momento buio della mancata qualificazione ai Mondiali e all’Europeo, ma non ha mai smesso di dedicare l’anima al colore arancione. Con Koeman è tornato al centro del progetto e il suo decisivo sigillo nel 3-1 all’Inghilterra è la conferma di un ragazzo che sta cercando di mostrare un talento che non è mai stato apprezzato come avrebbe meritato. Tanti club europei si sono informati su di lui in passato, ma nessuno ha avuto il coraggio di dargli una chance. Ora, la finale di Nations League, potrebbe concedergli l’ultima possibilità e anche quella straricercata consacrazione tra i migliori giocatori del vecchio continente.