Il PSG si appende ancora alle gesta del suo numero 10: Neymar decide la delicatissima sfida di Parc OL con un’altra magia nei minuti finali. Dopo la splendida rovesciata contro lo Strasburgo all’ultimo respiro, il brasiliano ha chiuso il posticipo a due dalla fine con un gol che fa l’occhiolino al mondo del futsal.
Le reiterate assenze di Mbappé e Cavani, sommate agli acciacchi muscolari di Icardi, impongono ancora a Tuchel il tridente Di Maria-Choupo Moting-Neymar. Il 4-3-3 parigino, però si scontra contro un difensivissimo OL che opta per un 3-5-2 in cui Koné e Dubois devono soprattutto ripiegare sulle ali dei campioni di Francia. Il messaggio di Sylvinho è chiaro: lasciare il palleggio al PSG per colpire in contropiede.
L’inizio dei padroni di casa sembra favorevole alla strategia del tecnico brasiliano con Thiago Mendes molto coinvolto sia nel recupero palla che nelle ripartenze. La sua botta da fuori e il contropiede sprecato da Dembelé impensieriscono la difesa ospite nei primi 20′ di gara. Il PSG porta avanti il suo copione in maniera quadrata, ma poco concreta. Choupo-Moting spreca l’occasione più ghiotta della prima frazione non riuscendo a risolvere il batti e ribatti davanti alla porta di Anthony Lopes.
Neymar e Di Maria sono quelli più attivi. Il brasiliano si rende pericolosissimo nello stretto, come in occasione del gol, ma il piattone non punge. Meravigliosa, in compenso, la sua punizione dai 30m, ma Lopes vola e manda in corner. Di Maria, invece, salta sistematicamente Koné e si comporta da vero metronomo. Le azioni partono da dietro, ma è lui a cambiare il gioco, a puntare l’uomo e a cercare di colpire negli ultimi metri.
Brutto il secondo tempo del Lione che rinuncia quasi a giocare collezionando solo un’azione vagamente pericolosa: il cross di Koné, però, è troppo alto per Aouar e rende vano il tentativo. Nei secondi 45′, la squadra di Sylvinho si affaccia poco e male dalle parti di Keylor Navas e subisce qualunque iniziativa dei parigini. La partita sembra bloccata e la muraglia innalzata da Andersen, Marcelo e Denayer insuperabile. Il difensore brasiliano non risparmia nulla a Neymar e compagni, l’ex Samp invece è l’unica parvenza di costruzione dal basso per i padroni di casa.
Da campione vero, da calciatore che non conosce la pressione e da trascinatore dei suoi. Neymar si è caricato la squadra sulle spalle senza calcolare le urla dei Bad Gones che lo hanno insultato per 90 minuti lanciandogli anche parti della coreografia durante la battuta dei corner. Minuto 88: Verratti dialoga con Neymar che si lascia alle spalle 3 difensori. Poco spazio, ma si gira facendo perno e calcia di mancino sul palo lontano. Una rete spaziale, da grande giocatore. Era probabilmente l’unico modo per sbloccarla.
Il PSG porta a casa i 3 punti riagguantando il primato solitario non senza qualche rischio. Koné ha rischiato di rovinare la serata agli ospiti quando al 91esimo ha sparato da fuori area un autentico missile, ma il fischio finale ha riportato la pace.