Dopo tante sconfitte è l’ora di prendersi grosse rivincite: questo deve aver pensato Vincenzo Montella al momento di accettare l’offerta del Siviglia. Perché nell’anno in cui ha visto terminare in maniera rovinosa la sua avventura al Milan, l’Aeroplanino si è immediatamente rimesso in gioco con la squadra che ha di fatto sancito la fine della sua ascesa.
Il Vincenzo Montella innovatore, portatore di un calcio vincente e spettacolare si fermò proprio lì, a Siviglia e contro il Siviglia. La sua credibilità l’aveva costruita a Firenze grazie a ottimi piazzamenti in campionato e a grandi avventure nelle coppe. La più bella e coinvolgente fu quella del 2015, l’ultimo dei suoi anni a Firenze. Era in corsa per tutti gli obiettivi: in campionato lottava con Lazio e Napoli per raggiungere il terzo posto e sia in Coppa Italia che in Europa League era arrivato a giocarsi le semifinali.
Già, l’Europa League. Una coppa in grado di cambiare la visione di una stagione, soprattutto in una piazza come quella di Firenze. E tante cose facevano sembrare quella coppa come il grande traguardo viola: Montella era riuscito a superare turni difficilissimi come quelli con Tottenham e Roma prima di buttare fuori ai quarti di finale una più abbordabile Dinamo Kiev.
Tutto bello e coinvolgente perché la sua Fiorentina giocava davvero bene nonostante l’infortunio di Giuseppe Rossi, un Mario Gomez mai al 100% e la partenza a gennaio di Cuadrado. Però poi arrivò il momento di affrontare il Siviglia e in una sera terminò tutta la poesia di quell’anno passato da magico a maledetto nei 90′ del Sanchez Pizjuan.
Scelte di formazione sbagliate, errori individuali gravissimi per una partita così importante e soprattutto 3 gol incassati di fatto chiusero i giochi ancor prima di giocare al Franchi la partita di ritorno, un evento che si attendeva da sette anni.
Lì finì la Fiorentina di Montella e forse anche Montella stesso. Il finale di campionato fu poco coinvolgente e la squadra chiuse con il solito quarto posto, in Coppa Italia venne rimontata e eliminata dalla Juventus in semifinale e l’Europa League finì con un totale di 5-0 tra andata e ritorno.
Così in alto Montella non ci è tornato mai. Alla Sampdoria ha trovato poco di più di una salvezza tranquilla, al Milan ha fato un ottimo lavoro nella sua prima stagione dove ha vinto la Supercoppa Italiana ma al momento di fare il salto di qualità è svanito assieme al valore di tanti altri calciatori che hanno deluso.
In quella città e in quello stadio sono finiti i suoi sogni, e proprio da lì vuole tornare un allenatore di primo piano. È tempo di rivincite per Montella e non poteva sceglierne una più grande.