Sensazione di deja-vu allo stadio Louis II del Principato di Monaco, dove la squadra di casa e il PSG si incontrano per la seconda volta in 4 giorni seppur a campi invertiti. Questa volta, la capolista non viene affatto sorpresa dalle iniziative dei monegaschi e travolge questi con un 4-1 mai in discussione. Prima sconfitta per il neo-allenatore Robert Moreno, ma di fronte a questo Kylian Mbappé si poteva fare davvero poco.
Tuchel, complici le assenze di Meunier e Bernat, reinventa gli out difensivi schierando Dagba e Kurzawa oltre a rimpiazzare Marquinhos col pur ottimo Kimpembe. Stupisce a centrocampo la presenza del numero 33 Kouassi al posto di Verratti: nonostante le grandi aspettative, il classe 2002 non ha giocato una partita indimenticabile pur dimostrando un buon piede nei lanci.
PSG mai impensierito, si diceva. Soltanto la bella conclusione di Gelson Martins nella prima frazione ha dato qualche problema ai parigini. Per il resto, non c’è stata più traccia dei contropiedi tanto sofferti domenica sera, né della grande organizzazione a centrocampo. La sblocca il grande ex, Mbappé, concludendo a meraviglia dopo l’ottavo assist di Di Maria in campionato. Una mezza-trivela chirurgica che fa passare il pallone dietro Maripàn prima del diagonale vincente. Poco prima, un doppio passo con tiro di mancino che ha scaldato i guanti a Lecomte come a dire: “oggi è solo questione di tempo, lo sai?”.
Il fallo da rigore di Glik su Kurzawa complica tutto e il 2-0 a fine primo tempo sa già di condanna. L’ingresso di Verratti e Sarabia sigilla la gara a venti dalla fine con una combinazione da street soccer: lancio delizioso, voleé leggermente ‘sbucciata’, ma efficace.
Non ha funzionato davvero nulla per il Monaco. Il passaggio al più prudente 4-2-3-1 con Fabregas da trequartista e Golovin un po’ più bloccato ha limitato più che offrire e ha reso i monegaschi leggibili. La paura, forse, di scoprirsi ha paradossalmente acuito i limiti della squadra che tanto bene aveva giocato quando ha potuto distendersi maggiormente.
Il gol di Bakayoko ha illuso sulla reazione dei padroni di casa, ma Mbappé ha chiuso ogni discorso nel recupero con un altro diagonale. La doppietta personale rivendica la partita tra luci e ombre del posticipo di quattro giorni fa in cui ha anche rischiato di farsi male a un ginocchio.