Nuovo turno di Allsvenskan cominciato all’insegna della continuità con quello precedente. Si ferma ancora il Sirius, ma col brivido. I ragazzi di Kim Bergstrand non riescono a tornare alla vittoria: dopo una sconfitta e un pari arriva ancora un pareggio. Ma questo 2-2 maturato alla Bravida Arena contro l’Häcken padrone di casa soddisfa e non poco, per come si era messa la faccenda: dopo manco 4′ si era infortunato il puntero ospite Björkebaum, poi all’11’ il primo sigillo stagionale di Daleho Irandust ha portato in vantaggio i gialloneri, infine la neopromossa ha dovuto sostituire anzitempo anche il centrale difensivo Eiswohld. La ripresa è partita bene, Ogbu ha timbrato il cartellino, ma nemmeno tre minuti dopo Binaku si è procurato un rigore che Kamara non si è fatto problemi a realizzare. E col quarto centro dell’attaccante della Sierra Leone, sembrava che i ko stagionali egli ospiti dovessero diventare tre: nessuno, però, aveva fatto i conti con Gustafson e col suo sinistro. Minuto 91′, assist di Ogbu e rete del 2-2. Bergstrand felice, giusto così.
Resiste a tutto l’Aik Solna all’Örjans Vall di Halmstad. Segna dopo 5′ e ringrazia Blomberg, poi resiste alle folate dei padroni di casa e anche all’infortunio di Henok Goitom (dentro Ishizaki). Difende in ordine, si propone anche talvolta, poi ecco l’espulsione di capitan Nils-Eric Johansson. Che arriva al 93′, in un evitabilissimo finale che ha portato sul taccuino dell’arbitro Karlsson anche Linnér e Sundgren. C’è ben poco da fare per l’Hamlstads: Haksabanovic e Tveter non girano, la squadra non fa punti, Jan Jönsson non gioisce. L’equazione è così immediata quanto crudele: finchè non si trova una soluzione, la salvezza resterà in dubbio.
Il battello Kalmar, che più che battello andrebbe definito bagnarola alla luce dei risultati, si è mestamente incagliato nelle mosse acque di Göteborg. Al Gamla Ullevi l’IFK non ha fatto sconti liquidando con un sonoro tre a zero i biancorossi: Rieks, Hysén e Bjärsmyr gli autori delle tre cannonate che hanno attentato alla panchina di Peter Swärdh: ora si fa dura. Certo è che in fondo le concorrenti per la salvezza vincono poco, ma questo FF deve altresì darsi una bella svegliata. Quanto all’indecifrabile macchina di Jörgen Lennartsson, quest’Allsvenskan la classifica in nona posizione. Meritata o meno, auspicabile ovviamente no, migliorabile sì ma con riserbo: l’imperativo dev’essere quello di risollevarsi. Questa rosa non è stata organizzata per la metà classifica, del resto.
Succede di tutto alla Jämtkraft Arena, dove l’Östersunds ha accolto l’Hammarby. Graham Potter ha innestato un 4-4-2 che al momento è quarto in Allsvenskan non demeritando, il risultato lo si è visto anche contro i biancoverdi reduci dal poker rifilato all’Eskilstuna. Ma il Fotbollsklubb non è una neopromossa, e lo ha dimostrato: passato in svantaggio con la rete di Martinsson Ngouali (62′), prima ha pareggiato con Gero (72′), poi all’ultimissimo istante ha sgraffignato i tre punti in palio con un destro di Jamie Hopcutt. Lo dissi la settimana scorsa, lo ripeto ora: con tutte le dovute proporzioni, di Vardy non ha solo il nome. E nelle ultime tre partite è riuscito a trasformare in gol 4 occasioni, mica male. Ancora una volta, poi, da subentrato. Detto questo, dopo avervi rivelato che entrambe le marcature sono state generosamente offerte dall’altro inglese Curtis Edwards, direi che da Östersunds è tutto.
E’ giunta l’ora di Gustav Engvall. Tra le foto in prima pagina di un Djurgardens che si trova al momento nella batteria di seconda posizione in Allsvenskan, c’è indubbiamente quella dell’enfant prodige di Kalmar. Classe ’96, tra i vari “nuovi Ibra” partoriti dalla Scandinavia, si è concesso il lusso di farne tre in faccia all’Örebro padrone di casa nella Behrn Arena. Destro (11′), sinistro (45’+1), colpo di testa (52′): la completezza di questo attaccante, che il Bristol City ha voluto rispedire in Svezia, a respirar aria di casa per tornare poi in Inghilterra migliorato, è stupefacente. Cinque reti in sette giornate di Allsvenskan, serve altro da dire? Sì, forse sì: non mi riferisco alla standing ovation che Melkemichel gli ha concesso all’88’, ma ad un commento sul suo team. E ‘ una squadra davvero compatta, per una volta che capitan Magnus Eriksson decide di entrare sul tabellino non per gol ma per assist (due), per una volta in cui El Kabir combina leggermente meno del solito, per una volta in cui Karim Mrabti si concede il lusso di firmare lo 0-4 con un tiro deviato. E se l’Örebro ha incassato il secondo ko consecutivo, che ridimensiona le aspettative pendute su Besara e colleghi, la favola Djurgardens è solo all’inizio.
Stadsparksvallen, Jönköpings contro Eskilstuna. Poca qualità in campo, pochi motivi per passare il tardo pomeriggio di domenica (17:30) a guardare una partita simile. Gli spunti sono tanti, quest’Allsvenskan ha poca qualità e di certo match di questo genere sono l’emblema del peggio di un campionato povero di spettacolo e avaro di intrattenimento. Durezza a parte, un gol lo si è visto: quello del trequartista inglese Daryl Smylie, il secondo stagionale, al minuto 47. Mica male. J-Södra contro AFC United, finisce 1-0. L’unico motivo buono per seguirla sarebbe stato vedere Jimmy Thelin in panchina e il fratello più piccolo Tommy in campo.
E’ finito 0-0 il duello all’Östgotaparken tra Norrköping e GIF Sundsvall. Non è stato il match più imperdibile della vostra vita, per usare un eufemismo, nel caso l’abbiate visto. Se come me vi siete concentrati su altro, mettetevi il cuore in pace perchè non vi siete persi troppo. Sull’IFK c’è poco da dire, Sebastian Andersson ultimamente pare aver le pile scariche, il collega Holmberg idem con patate (doppietta all’Eskilstuna a parte), per il terzo incomodo David Moberg Karlsson il computo delle reti realizzate è pari a zero. L’aspetto che personalmente sottolineerei maggiormente in tutto ciò è il cambio di modulo operato da Joel Cedergren col suo GIF: è un buon tecnico, che però col 3-4-3 puro (e non 3-4-1-2) ha comunque rinunciato a Linus Hallenius dal 1′. L’ex Genoa è entrato solo al 64′, che sia il momento di concedergli più fiducia?
Chiusura finale dalla Borås Arena, dove per poco il Malmoe non lasciava due punti. Rischiava di rimanere parecchio indigesta la serata di lunedì scorso, dopo che alla quarta rete stagionale di Cibicki (79′) aveva risposto la terza di Viktor Prodell (83′). Eppure, quando i minuti erano ormai 91′, un assist di Magnus Wolff Eikrem è stato tramutato in gol dal colpo di testa di Jo Inge Berget. Detto per vie traverse: Magnus Pehrsson ha rischiato, eccome se ha rischiato, ma alla fine contava vincere e i tre punti sono stati portati a Malmö. Per quel che riguarda l’Elfsborg, invece, resta una buna squadra: ma rosa con Jönsson e Lundqvist, Emir Bajrami e Simon Lundevall, Viktor Prodell e Per Frick meriterebbe di più.