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L’ennesimo miracolo chiamato Paraguay

Se c’è una nazionale che non puoi mai dare per morta, quella è il Paraguay. La resistenza e la sofferenza sono nella natura dei guaranì, un popolo abituato a resistere e soffrire che ha lasciato in eredità alle generazioni attuali questi importanti valori ampiamente visibili nella nazionale di calcio.

Il Paraguay finché c’è una speranza se la gioca fino in fondo e l’errore più grave che si possa fare è darli per spacciati prima del fischio finale. Una costante che si ripete spesso nella storia del calcio sudamericano: l’Albirroja viene esclusa dalle grandi nella corsa ai posti che contano ma alla fine rimane sempre a galla fino all’ultimo con la forte speranza di potersi qualificare.

E queste qualificazioni sono l’emblema di tutto ciò. Il Paraguay quattro anni fa aveva toccato il fondo con un umiliante ultimo posto in fase di qualificazione che aveva il sapore di una pietra tombale sulla storia di un movimento calcistico che lasciava pochi spiragli per il futuro. Tuttavia azzerati i conti e partito il countdown verso Russia 2018 l’Albirroja si è dovuta dare un volto nuovo e ha saputo rinnovarsi trovando il giusto compromesso tra i giovani da lanciare finalmente in nazionale maggiore e i veterani su cui puntare ancora per questo nuovo ciclo.

Il potenziale della rosa rimane comunque di un livello medio e sicuramente ai nastri non all’altezza di nazionali come Cile e Colombia ma questa nazionale se tenuta in vita troppo a lungo ha una forza caratteriale unica che le permette di superare ostacoli all’apparenza fuori portata.

E questa notte in Colombia è accaduto tutto ciò. La gara era proibitiva per i ragazzi di Francisco Arce che però hanno avuto il merito di restare dentro la partita fino in fondo e di saper sfruttare ogni momento buono per prendersi una vittoria di vitale importanza. A poco più di dieci minuti dalla fine la Colombia aveva persino sbloccato il risultato e questa volta sembrava finita anche per la nazionale che non si arrende mai: una sconfitta avrebbe significato l’aritmetica eliminazione e quindi era obbligatorio sfruttare gli ultimi minuti per poter ancora sperare nel Mondiale.

E così è andata. Nel giro di 5’ tra il tempo regolamentare ed il recupero il Paraguay ha mostrato il lato più caratteristico di se stesso, quel colpo di reni caratteriale che in poche nazionali possono vantare e che anche contor un avversario di alto calibro come la Colombia è riuscito a fare la differenza.

Due gol e partita incredibilmente ribaltata a Barranquilla. Un miracolo, il secondo in trasferta dopo il clamoroso 3-0 rifilato al CIle a Santiago. E adesso il Paraguay può sognare per davvero ma ha l’obbligo di mantenere la concentrazione mentale per vincere anche l’ultima sfida, quella sulla carta più semplice contro il Venezuela che però potrebbe sgretolare un sogno costruito con il lavoro e con grandissimo impegno. L’Albirroja però non dipende solamente da se stessa e il successo potrebbe non bastare: servono notizie buone principalmente da San Paolo e Quito dove Cile ed Argentina ospiti di Brasile ed Ecuador potrebbero rovinare la festa anche in caso di vittoria dei Guaranì. 

Vada come vada la cavalcata verso la Russia è stata molto positiva per un Paraguay che come detto nelle scorse qualificazioni aveva chiuso in ultima posizione e che adesso ha ritrovato i giusti spiragli per rimanere in corsa fino all’ultima giornata con la speranza che questa serie di imprese sportive portino il regalo più atteso.

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