La situazione in Ligue One, dopo tre giornate, vede (come prevedibile) il PSG davanti a tutti a punteggio pieno; segue la sorpresa Clermont mentre stanno faticando i campioni in carica del Lille e il Lione, entrambe a quota due punti. Aouar e compagni hanno enormi problemi, fino a questo momento, nel recepire le idee tattiche del nuovo allenatore, Peter Bosz. In questi primi 270 minuti si è vista una squadra scesa in campo tardi contro il Brest, completamente travolti dall’Angers e privi di energie mentali e fisiche nella ripresa dell’ultimo turno. Cerchiamo di capire i principali problemi del Lione partito con il freno a mano tirato.
Bosz e una squadra che fatica a girare
Bosz è un tecnico che ama principalmente la fase offensiva; anche in Germania, sia al Borussia Dortmund sia al Bayer Leverkusen, aveva a disposizione attaccanti di qualità con i quali riusciva ad esprimere un gioco di livello. Il problema era l’altra metà del campo dove ha sempre riscontrato enormi difficoltà nel rendere le proprie squadre impermeabili. Una caratteristica che si sta riscontrando anche a Lione dove, dopo tre giornate, i gol subiti sono sette. Decisamente troppi per una squadra con ambizioni di vertice. La sosta per le nazionali (ci sarà dopo il prossimo turno) potrebbe essere utile per risolvere questo enorme difetto sia perché il Lione ha bisogno di tempo per assimilare alla perfezione i concetti di Bosz sia per il tecnico stesso di conoscere meglio certi giocatori. Uno su tutti Denayer, assente nelle prime due partite e inserito solo nel finale contro il Clermont. Il belga è il più forte nel reparto dei centrali sia per caratteristiche fisiche sia per la capacità di affrontare gli attaccanti avversari nell’uno contro uno; il suo inserimento sarà fondamentale per dare equilibrio ad una difesa dove i laterali spingono senza sosta.
Equilibrio la parola chiave; Bosz la conosce poco ma dovrà impararla per tenersi stretto la panchina del Lione.