Finisce 2-1 per i colchoneros a Granada. Diego Martinez va vicino a riaprire la Liga contro il Cholo Simeone, ma nonostante una gara molto equilibrata deve arrendersi alla qualità dei rojiblancos. Dopo un’ora di gioco sblocca il risultato Marcos Llorente con un mancino angolato dal limite dell’area, ma il suo vantaggio dura soltanto tre minuti perché il subentrato Yangel Herrera gira di prima in mischia, trovando una deviazione decisiva che fredda Oblak; con deviazione di Vallejo arriva anche il gol da tre punti di Angelito Correa al 75esimo. L’Atletico riprende a correre dopo lo stop della settimana scorsa con il Celta e, ora, vanta otto punti di vantaggio sul Real con una gara da recuperare.
Verso Granada – Napoli
A spaventare maggiormente sono le squadre più imprevedibili. Non è facile prepararsi contro di esse e lo è ancora meno farlo in una fase a eliminazione europea. Dopo tanta attesa è arrivato il momento più bello dell’anno, quello in cui si inizia a tracciare la prima bozza del bilancio della stagione. Arriva per il Napoli che giovedì sarà impegnato all’Estadio Nuevo Los Carmenes di Granada per l’andata dei sedicesimi di Europa League.
Le caratteristiche del Granada
Debole con le grandi, convincente con le piccole o con le squadre di pari livello. È stato questo il bilancio della prima metà di stagione del Granada, oggi in settima posizione e stabilmente in lotta per un posto in una competizione europea. Un bilancio più che positivo per la squadra andalusa che ha passato con facilità il girone di Europa League e che ora potrà godersi senza pressioni il prestigioso doppio confronto con il Napoli. È un Granada diverso rispetto allo scorso anno con tante peculiarità, a partire dal tecnico.
- Diego Martinez è uno dei migliori allenatori spagnoli del nostro presente, o meglio, lo sta diventando. In due anni ha ottenuto una promozione in Liga e con la stessa squadra ha centrato una storica qualificazione in Europa League. A Granada è un’idolo e lo chiamano El Chamán, per molti è già l’erede del Cholo Simeone.
- Con Simeone ha in comune uno stile di gioco basato sull’intensità e fisicità degli interpreti. Il suo Granada difende molto basso, ma poi impiega poco a riversarsi nella metà campo avversaria che raggiunge dopo qualche passaggio grazie alla velocità e alla qualità dei suoi interpreti offensivi (Soldado, Machis, Luis Suarez, Kenedy).
- Oggi le assenze pesanti hanno riguardato proprio il reparto dei finalizzatori. Diego Martinez ha dovuto affrontare la squadra capolista della Liga senza Roberto Soldado e Luis Suarez, capocannonieri di un Granada che ha comunque segnato e ben figurato contro Oblak e compagni. Il tecnico non ha lasciato intendere se saranno a disposizione con il Napoli o meno, ma se dovessero esserci non saranno certamente nella miglior condizione.
Quindi pazienza ed equilibrio nell’interpretazione iniziale della gara, ma anche capacità di reagire appena va in svantaggio. Con le regine della Liga il Granada non ha ancora raccolto punti nella stagione corrente subendo 14 reti in 4 partite, ma a febbraio c’è stata una forte inversione di tendenza. Una decina di giorni fa ha quasi eliminato il Barcellona dalla Copa del Rey costringendolo a una pazzesca rimonta nei tempi supplementari e oggi ha rischiato di riaprire la Liga. Tra cinque giorni sarà il turno del Napoli, probabilmente nel miglior momento della squadra andalusa.