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La straordinaria evoluzione del ‘centravanti’ Havertz

Se il Bayer Leverkusen ha stravinto per 4-1 contro un impresentabile Werder Brema è soprattutto merito dell’ennesima stratosferica prestazione del gioiello Kai Havertz, che con la fascia di capitano al braccio ha realizzato 2 gol che portano il suo score stagionale 8 gol e 5 assist.

Numeri impressionanti per un giocatore appena ventenne, capace però di battere un record, quello di giocatore più giovane di sempre a segnare 30 gol in Bundesliga, che aveva realizzato Klaus Fischer più di 50 anni fa. Numeri che però coincidono anche con un cambiamento apparentemente radicale nel gioco di Havertz: proprio a gennaio, infatti, l’allenatore Bosz ha deciso di cambiargli posizione e lo ha spostato molto più in avanti, a fare la prima punta solitaria nel suo offensivo e dinamico 4-2-3-1. Questo ha permesso di liberare il ragazzo di Aquisgrana dai compiti difensivi che invece la sua nativa posizione di trequartista gli imponeva, ma allo stesso tempo gli ha anche consentito di agire con maggiore libertà, anche per via delle sue caratteristiche fisiche, abbassandosi a centrocampo per prendere palla, dettare i ritmi e soprattutto attaccare. Un cambiamento che fino ad ora sembra avergli fatto veramente bene, come testimoniano i 6 gol e 4 assist realizzati nelle ultime 9 partite.

Eppure questo “colpo da maestro” di Bosz non era in alcun modo prevedibile, soprattutto per quella che sembrava essere stata l’impressionante evoluzione e affermazione di Havertz nel calcio tedesco: a 17 anni e 126 giorni ha esordito con il Leverkusen in Bundesliga e nella stessa stagione si è imposto come titolare, per poi trovare la definitiva esplosione nella scorsa stagione, nella quale ha realizzato ben 17 gol e 4 assist. Numeri che gli sono valsi l’etichetta di predestinato ed erede naturale di Toni Kross, anche se Kai condivide ben poche caratteristiche con il regista dei Blancos, a partire dal ruolo: innanzitutto non è un giocatore così tecnico, ma è più un giocatore elegante, che nonostante i 189 centimetri di altezza può permettersi di avere un passo leggero e veloce. Allo stesso tempo la sua stazza non è così importante da renderlo un giocatore che in qualche modo cerca lo scontro fisico, perché vedendo Havertz giocare si noterà che le volte che va a scontrarsi con i difensori avversari sono davvero poche. Quando prende il pallone, però, è praticamente inarrestabile e davanti al portiere si è sempre stato un giocatore estremamente freddo, capace di segnare in qualsiasi situazione e da qualsiasi posizione.

All’inizio di questa stagione, però, il trequartista tedesco era sembrato incapace di ripetere quanto aveva fatto vedere l’anno prima, e il Bayer Leverkusen ne aveva tremendamente sofferto, facendo fatica a giocare bene e soprattutto a vincere: a gennaio, però, Bosz decise di prendere in mano la situazione e di far evolvere quello che a tutti gli effetti era il giocatore più importante per i suoi schemi. Rischiava di snaturarlo e di bruciarlo in questa posizione da 9 moderno, ma Havertz, con grande umiltà e voglia di mettersi in gioco, ha dimostrato di essere un giocatore dal talento fuori dal comune. Un talento che, però, è anche mutabile e adattabile alle circostanze, e forse proprio questa caratteristica convincerà una big d’Europa a spendere 100 milioni di euro per assicurarselo e proiettarlo finalmente fra i migliori giocatori del mondo, anche nella sua nuova veste da centravanti.

Federico Zamboni

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