Nel giorno della celebrazione delle 200 partite in Ligue 1, Khazri ha messo la ciliegina su un periodo fantastico. Una tripletta, quella contro il Bordeaux, che lo ha riportato definitivamente ai fasti di qualche anno fa. Cinque gol nelle ultime quattro partite dopo aver vissuto un anno abbondante facendo capolino dalla tribuna ogni tanto. Non è mai definitivamente sbocciato il rapporto con Puel tanto che in estate si è vociferato a più riprese che potesse addirittura lasciare lo Stade Geoffroy Guichard per accasarsi negli Emirati.
A subire la sua ira nella giornata di sabato, ironia della sorte, quel Jean-Louis Gasset che lo aveva fortemente voluto con sé al Saint-Étienne e che lo ha portato al suo massimo splendore. Quarto posto in campionato, qualificazione in Europa League e ben tredici gol per Khazri che in quella stagione è stato lo sherpa dei Verdi nella scalata della classifica. I due rigori segnati saltano sicuramente meno all’occhio della seconda rete: il corner di Aouchiche cerca proprio il fantasista tunisino staccato all’altezza del secondo palo. Stop orientato volante a saltare Hwang e destro secco sul primo palo che lascia Costil immobile. Un capolavoro di balistica, segno di una ritrovata fiducia.
Nonostante i suoi ampi trascorsi da trequartista puro e ala da tridente, Claude Puel lo ha rispolverato attaccante ombra. Nel 4-1-4-1 di recente utilizzo, che diventa 4-2-3-1 in fase offensiva, Khazri occupa la posizione più centrale del fronte d’attacco con Bouanga e uno tra Hamouma, Nordin e Abi sulle ali e Aouchiche che funge da raccordo tra centrocampo e attacco. Fatta eccezione per la vittoria di misura contro l’Angers e la débâcle casalinga con il Monaco, Puel ha sempre adottato un approccio tattico di questo tipo raccogliendo solo due sconfitte in sei partite, di cui una (quella contro il Lens) arrivata nonostante una produzione offensiva incredibilmente alta.
Khazri in questo scacchiere si stacca dai suoi marcatori spostandosi spesso verso il terzino destro avversario sfruttando i tagli verticali di Aouchiche che impegnano i centrali avversari. In questo modo, riesce a puntare la difesa dalla sua zolla preferita: da questa stessa situazione è nato il gol-vittoria contro l’Angers e, da una situazione analoga, la rete contro il Nimes. Ha riscoperto il tiro da fuori come sua arma preferita tornando leader del Saint-Étienne e abbandonando la brutta versione di sé che lo aveva accompagnato nell’ultimo anno.
La situazione di classifica si è nettamente tranquillizzata rispetto a un mese fa. I Verdi sono a 39 punti, a +9 dai play-out e dai 30 punti realizzati nelle 28 partite della scorsa stagione: un punteggio che li ha visti rischiare a più riprese di precipitare nelle zone calde. Se nella scorsa stagione l’impegno europeo, nonostante non abbia portato grandi frutti, ha messo a dura prova la rosa, in questa stagione è mancata proprio la concretezza dopo che per un periodo il Saint-Étienne è stato in testa alla classifica Con la salvezza in tasca e un Khazri ritrovato, i Verdi possono costruire il loro prossimo futuro provando a tornare in lotta per un posto europeo nella prossima stagione.