Juan José Calero è un ragazzo destinato a far parlare di sé: nella notte messicana si è messo in luce questo ragazzino classe ’97 con una storia complicata alle spalle ed un talento cristallino che gli hanno permesso di esprimersi alla grande in un contesto importantissimo come quello dei campioni del Messico in carica.
Il Pachuca vola in vetta alla classifica
Partiamo dall’importanza del risultato di questa notte. I Tuzos hanno vinto comodamente per 3-0 contro una squadra forte come i Pumas e il risultato fa già di suo notizia. Vincere un campionato da outsider è complicato, confermarsi la stagione successiva lo è ancora di più. Per questo non ci si aspettava una partenza così forte da parte del Pachuca che invece oltre a dare continuità a quanto visto nello scorso Clausura, è riuscito anche a rinnovarsi. Tra le importanti novità c’è proprio il giovane Calero, classe ’97 che senza paura è entrato accanto a giocatori blasonati come il Chucky Lozano e Urretaviscaya andando addirittura a segnare i due gol che hanno definitivamente mesos KO la squadra universitaria. Calero ha fatto la differenza come esterno sia a sinistra che a destra dimostrando di essere duttile oltre che talentuoso e sicuramente lo vedremo in campo altre volte in questa stagione che potrebbe portargli diversi riflettori.
Juan José Calero, il figlio di Miguel
Calero non è un giocatore importante solo per le sue importantissime qualità e per le grandi prospettive, anzi. Qualche mese fa rese noto di voler giocare per la nazionale colombiana e non per quella messicana, nonostante viva praticamente da sempre in Messico. È nato a Ginebra in Colombia mentre il padre era il portiere del Pachuca. Già, il padre, una figura chiave in questa storia. Miguel Calero è stato un numero 1 quasi leggendario a Pachuca e soprattutto è stato uno degli uomini capaci di vincere la prima storica Copa America del calcio colombiano nell’anno di grazia 2001. È inoltre il calciatore colombiano ad aver giocato più partite di tutti con ben 945 presenze nei vari campionati e autore di un famosissimo gol da centrocampo contro il Deportivo Pereira quando ancora era tra i pali del Deportivo Cali, insomma si parla di una leggenda del fútbol cafetero.
Si ritira dal calcio giocato nel 2011 ma i guai peggiori arrivano nel 2012: gli viene diagnostica una trombosi cerebrale che in poche settimane se lo porta via. Il figlio Juan José (allora quindicenne) sceglie dunque di onorare la carriera del padre, di tentare di fare la storia della nazionale della Colombia come avebbe voluto papà Miguel nonostante abbia trascorso quasi tutta la vita in Messico.
Adesso Calero Jr è una stellina del Pachuca, il club che diede gloria al padre e con quella maglia addosso, seppur in tutt’altra zona di campo, proverà a scrivere nuove pagine di calcio grazie al suo talento.