Il campionato portoghese, in questa stagione, è tornato ad essere un torneo avvincente con una corsa a tre per il titolo. Lo Sporting continua a mantenere la testa della classifica, con il Porto a guardargli le spalle. Forte di un grande recupero è il Benfica, che ha dovuto attutire la partenza sull’altra sponda di Lisbona dell’allenatore J. Jesus. Dopo un avvio difficoltoso, le “aquile”, sono tornate in corsa per il titolo a sole 4 lunghezze dalla capolista.
Merito di questa rimonta va in gran parte all’attaccante Jonas Oliveira, poco considerato dalle grandi d’Europa e soprattutto dalla sua nazionale. Il brasiliano è sempre stato garanzia di goal e tecnica e la sua storia nasce nel Campeonato Brasileiro Serie B nel 2005. Con la maglia del Guarani, dove aveva militato anche nelle giovanili, in 20 gare regala ai tifosi 12 reti: un impatto perfetto nel calcio professionistico per il classe ’84. L’anno successivo viene tesserato dal Santos che prova a lanciarlo nella massima serie, ma i risultati non sono positivi e il salto di categoria viene sofferto dalla punta che non va oltre la sola realizzazione in 20 match.
La società smette di credere in lui e lo cede immediatamente al Gremio dove trova un discreto spazio (14 presenze) ma non la vena realizzativa, fermandosi a 3 reti in un’intera stagione. La decisione è immediata: serve far fare esperienza al ragazzo che viene girato in prestito al Portuguesa. La pressione è molto minore e l’estro della punta sembra tornare più vivo che mai. L’esperienza è positiva e, dopo il rientro alla base, è in doppia cifra con il titolo di capocannoniere della squadra. I due restanti anni al Gremio sono la sua consacrazione: 60 presenze e 37 reti, con una media di 1,6 gol a partita.
Il Valencia mette gli occhi sul talento brasiliano e Jonas sbarca nella Liga il 24 gennaio del 2011. Impiega un solo mese per ambientarsi andando in rete il 27 febbraio contro l’Athetic Bilbao. Per i tre anni successivi vestirà la maglia bianconera per 113 volte totalizzando 36 reti. La rottura con il club giunge nel 2014: la società spagnola, divorata dai debiti, deve fare cassa e l’attaccante viene sacrificato per il bilancio. Il Benfica lo acquista con un contratto biennale e viene ripagato con 33 reti in 41 gare, di cui 13 nella stagione in corso (attuale capocannoniere).
Purtroppo, nonostante il suo fiuto per il goal, la nazionale brasiliana non sembra tenerlo in considerazione. Dopo Ronaldo, i verdeoro sono stati sempre alla ricerca di una punta in grado di segnare con regolarità, caratteristica non riscontrata in giocatori come Luis Fabiano, Fred o Darmiao. La prima convocazione arriva nel 2011 contro la Scozia: il giocatore del Benfica entrerà proprio per sostituire Darmiao. Contro l’Egitto, in amichevole, realizza una doppietta che non gli spalanca le porte per un posto da titolare. Alla fine dei giochi vestirà la casacca verdeoro in solo 8 occasioni. Dunga tutt’ora sembra non vederlo preferendogli, oltre a Neymar (fin qui nulla di strano), Hulk e Ricardo Oliveira, ex conoscenza di Milan e Betis.
Una cosa è sicura: per conquistare Dunga, Jonas non può fermare la sua vena realizzativa, mettendo nel mirino la Copa America del 2016 negli Stati Uniti.