La notte da sogno a Wembley, la corte del Napoli, ora la nuova avventura francese. Non si può dire certo che l’estate 2021 abbia lasciato Emerson Palmieri con le mani in mano: nonostante il basso minutaggio nel Chelsea campione d’Europa (solo 88′ in campionato e una media di 36′ in sei partite in Champions), le corteggiatrici non sono mancate. Spalletti lo aveva messo in cima alla lista per sistemare il comparto terzini del suo Napoli con un Mario Rui non sempre affidabile e Faouzi Ghoulam ormai lontano parente di quello acquistato ormai sette stagioni fa. A spuntarla nella corsa al 27enne italo-brasiliano è il Lione di Peter Bosz, alla ricerca di un calciatore abile tecnicamente che potesse incidere in entrambe le fasi di gioco. Arriva in prestito oneroso per 500 mila euro più altrettanti bonus con prelazione sul diritto di riscatto nella finestra estiva del 2022.
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Traditionnel toro pour le début de cette séance, à deux jours de la réception du @ClermontFoot ! 👊#OLCF63 pic.twitter.com/wkAaCxHTxV
— Olympique Lyonnais (@OL) August 20, 2021
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L’ex allenatore del Bayer Leverkusen, ha perso Mattia De Sciglio, rientrante in Italia alla corte di Allegri, e si è trovato a poter fare i conti soltanto con il solito Léo Dubois e Maxwell Cornet, ormai considerato terzino a tutti gli effetti. Con il talentuoso Malo Gusto aggregato alla prima squadra e già titolare nel pareggio all’esordio contro il Brest, il pacchetto mancava di un elemento rodato e già pronto a incidere nella corsa alla Champions. In questo senso, Emerson Palmieri può essere un’ottima scelta per una squadra sempre dedita al gioco verticale a cui però manca un elemento con qualche assist in più nei piedi, soprattutto dal fondo. La presenza del figliol prodigo Dembelé e di Toko-Ekambi chiamano il pallone in area per sfruttare la maggior prestanza fisica nei duelli. La sanguinosa assenza di Memphis Depay, alza le aspettative su Rayan Cherki, ma sarà importante avere Emerson nelle sovrapposizioni mancine per dare qualche dubbio in più al posizionamento difensivo avversario e scaricare qualche responsabilità dalle spalle del giovane canterano.
I dubbi sull’ex romanista riguardano quasi esclusivamente lo scarso minutaggio accumulato in Inghilterra. La costanza di rendimento che gli è richiesta in Francia è quella di un titolare affidabile che non potrà permettersi troppe uscite a vuoto in una piazza desiderosa di tornare sul podio. Quanto alle caratteristiche e alla volontà, ciò che si è visto agli Europei può essere un buon biglietto da visita. L’improvvisa assenza di Spinazzola nel momento clou della rassegna continentale avrebbe potuto mettere in crisi l’italo-brasiliano che ha risposto con maturità alla chiamata alle armi. Le discese offensive non sono mancate e, a parte un paio di disattenzioni giustificabili con la scarsa abitudine a certe partite, ha timbrato egregiamente il cartellino in Azzurro ritrovando rendimento e fiducia in sé.
Non è facile dire se poche partite abbiano effettivamente risvegliato in Emerson le promettenti doti intraviste a Roma e di cui ogni estate si è infatuato un club diverso (compresa l’Inter di Conte, poi campionessa d’Italia). Quel che è certo è che il Lione si è trovato nella stessa situazione di Emerson Palmieri: dover tornare a incidere immediatamente. E quando un matrimonio nasce da unità di intenti, ci sono ottimi presupposti perché sia felice.