La sosta per le nazionali è il periodo migliore per fare dei bilanci; in Bundesliga, per esempio, la pausa ci regala degli spunti di riflessione molto interessanti. Il Borussia Dortmund, grazie ad una solida difesa, si trova in testa alla classifica; i campioni in carica del Bayern Monaco, dopo la vicenda Ancelotti, si trovano incredibilmente dietro a meno cinque dalla capolista. Il Colonia, privo di un’identità, è ultimo con un solo punto. Ci sono due squadre, però, che in questa stagione si stanno confermando ai massimi livelli: si tratta di Hoffenheim e Lipsia, ormai due realtà della Bundesliga. Andiamo a ripercorrere la loro storia.
Hoffenheim e Lipsia, realtà di una nuova Bundesliga
Una (l’Hoffenheim) era ad un passo dalla retrocessione e ora è ai vertici della Bundesliga grazie ad una programmazione mirata ed intelligente; l’altra, il Lipsia, è ambiziosa e in poco più di un anno sta portando nuove gerarchie all’interno della Bundesliga. Separati da un solo punto, con i Blau avanti in classifica, dopo sette giornate sia i ragazzi di Nagelsmann sia quelli di Hasenhüttl stanno dimostrando di essere delle realtà ben consolidate in un campionato che sembra volersi liberare dal dominio bavarese.
Hoffenheim, la forza della programmazione
Vederli ora al terzo posto ci fa sorridere dal momento che solo due anni fa rischiavano la retrocessione; l’Hoffenheim è passato dall’inferno al paradiso grazie alla forza della società che ha sempre creduto nei giocatori e soprattutto ha avuto il coraggio di mettere alla guida della barca un ragazzo, Nagelsmann (finito nel mirino del Bayern Monaco), con poca esperienza ma tanta voglia di stupire. La scelta di puntare sul tecnico originario di Landsberg am Lech (un comune della baviera, nel sud della Germania) alla lunga si è rivelata vincente; Julian, infatti, ha subito dato un’identità alla squadra, trasmettendo la voglia di non mollare mai e quel pizzico di follia che nel calcio conta sempre. Dal raggiungimento della salvezza Naglesmann non si è più fermato, portando la squadra ai preliminari di Champions League (poi diventati Europa League dopo la sconfitta con il Liverpool) fino a lottare per quel Meisterschale che, ad oggi, dista cinque punti. L’Hoffenheim ai vertici è anche merito di un mercato mirato, senza spendere cifre folli ma acquistando giocatori funzionali con voglia di crescere e mettersi in mostra in un club sempre più realtà della Bundesliga.
Lipsia, l’ambizione di chi parte dal basso
Quando l’Hoffenheim cercava disperatamente la salvezza, il Lipsia era impegnato nella lotta per salire in Bundesliga; in pochi avrebbero creduto che la banda di Hasenhüttl si sarebbe stabilita da subito ai vertici del campionato tedesco. L’anno scorso, per una buona parte di stagione, hanno messo paura al Bayern salvo poi arrendersi alla superiore forza dei bavaresi; l’idea della società, però, è chiara: bisogna vincere il Meisterschale entro cinque anni. Un lasso di tempo in cui il Lipsia vuole stabilirsi tra le prime della Bundes per poi dominare il campionato; ogni stagione servirà da insegnamento (questa, per esempio, sta facendo capire a Werner e compagni la difficoltà dell’impegno europeo). Il momentaneo quarto posto rispecchia a pieno i programmi di un club che, più di ogni altra cosa, vuole mettere fine al predominio del Bayern Monaco.
Hannover, stesso destino?
Simile a quella del Lipsia è la storia dell’Hannover; i Roten, infatti, sono saliti quest’anno dalla Zweite Liga imponendosi subito come una delle rivelazioni della stagione. Dopo sette giornate sono al quinto posto, davanti a squadre come il Monchengladbcah (contro cui hanno perso la prima partita), Schalke e Leverkusen e non hanno nessuna intenzione di fermarsi proprio ora. L’obiettivo dei ragazzi di Breitenreiter è quello di far parte di quelle realtà che, stagione dopo stagione, cambiano la geografia calcistica della Bundesliga.