Dopo l’urna di Nyon, le cinque francesi impegnate in Europa potevano dirsi abbastanza soddisfatte. Il PSG si poteva giocare il primo posto col Real Madrid, il Rennes, il Lille e il Lione si trovavano in gironi combattuti in cui ci poteva essere spazio per sorprendere. Il Saint-Etienne, infine, aveva il compito più facile con Gent, Oleksandrija e Wolfsburg.
Bene. Da tante aspettative della vigilia derivano, ora, tante delusioni. Soltanto il PSG ha saputo fare il suo dovere in pieno arrivando primo nel girone del Real Madrid riuscendo a portare via ai danni delle Merengues ben 4 punti. Per il resto, è stata una vera débâcle. Con situazioni e motivazioni diverse, vero, ma pur sempre una grande delusione complessiva.
LIONE
L’accoppiamento nel girone G di Champions è stato agrodolce. Ottimo il livello medio delle 3 avversarie in cui nessuna era impossibile da affrontare: da un Lipsia entusiasta a un Benfica mai costante per finire con lo Zenit San Pietroburgo. Tuttavia, ogni match era una sorta di finale e l’OL ha pagato questo scotto. Il Lione non ha brillato e dai ragazzi di Garcia ci si aspettava nettamente di più. Una squadra che lo scorso anno ha saputo pareggiare col Barcellona e che oggi si ritrova appesa a un filo prima della delicata sfida casalinga contro il Lipsia già (storicamente) qualificato. La sconfitta contro lo Zenit è figlia dell’immaturità e della mancanza di personalità: sarà ripetitivo dirlo, ma senza Depay è una squadra con poca iniziativa. Rudi Garcia conferma infine il pessimo feeling con questa competizione: peggiore per media punti (0.85) tra gli allenatori con almeno 20 panchine (27).
LILLE
Torna a casa il Lille con un solo punto in 5 partite, ma questa volta tra gli applausi. Il girone era anche qui combattuto, ma la squadra di Galtier ha dimostrato tutta la sua giovane età (24.4 anni di media). Sono mancati gli acuti di Pepé, la solidità di Thiago Mendes e la freschezza di Leão: gli uomini capaci di portare questa squadra al secondo posto della Ligue 1. Non tutto è, però, da buttare per il futuro con tanti ragazzi pronti a far parlare di sé in futuro. Osimhen, l’infortunato Weah, Ikoné, Çelik, Soumaré, Yazici e Bradaric (oltre alla certezza Maignan tra i pali) sono uomini con cui si può sperare di tornare in Champions con ben altre prospettive.
RENNES
Un’altra grande delusione è il Rennes di Stéphan, ultimo nel girone della Lazio dove il Cluj ha stupito. Un girone combattuto, si, ma che doveva essere appannaggio dei biancocelesti e dei francesi con il Celtic sempre insidioso. La sconfitta di ieri a Celtic Park è la ‘ciliegina’ su una torta amara fatta di grandi aspettative disattese. Non più tardi dello scorso anno questa squadra eliminava un ottimo Betis Siviglia prima di arrendersi all’Arsenal finalista. Tra gli attacchi peggiori della competizione con soli 3 gol fatti nonostante l’acquisto importante di Raphinha per sostituire il peso offensivo di Ismaila Sarr, volato al Watford. Si conferma una squadra capace di grandi partite (vedi la vittoria col PSG), ma anche di sciogliersi come neve al Sole contro avversari alla portata.
SAINT-ETIENNE
Peggiore della classe il Saint-Etienne. Un girone così andava passato, specie dopo una qualificazione europea guadagnata con la grande cavalcata dello scorso anno in Ligue 1. Di Khazri neanche l’ombra, ma è mancata tutta l’impalcatura di squadra. Il pari di ieri in casa con il Gent ha annullato ogni velleità di qualificazione chiudendo i Verdi al terzo posto con 0 (ZERO) vittorie. Il quinto posto in Ligue 1 fa temporaneamente ben sperare, ma le amnesie dell’A.S.S.E. preoccupano: specie in un campionato cosiì aperto alle spalle del PSG. Sarà un anno duro e lungo in cui i Verdi dovranno dimostrare se la scorsa stagione è frutto del caso o di un progetto solido.
Un bottino magro per le francesi. Un bottino magro in rapporto alla forza delle squadre sulla carta e alla modestia dei gironi sorteggiati. Le francesi tornano a casa deluse con il solo Lione appeso a qualche opportunità di passaggio del turno. A dettare legge, ancora il PSG: