La speranza è l’ultima a morire, soprattutto quando la situazione è ai limiti dell’impossibile e l’unica maniera per provare ad ottenere il risultato è quella di congiungere le mani in preghiera e sperare nel miracolo. Lo sa bene il San Lorenzo, una squadra che di miracoli in questi anni se ne intende, e lo sa bene il suo allenatore Diego Aguirre che a pochi minuti dalla fine con l’obbligo di vincere la partita si affida a tale Cristian Barrios, un diciottenne di 156 cm all’esordio assoluto che in un minuto va a segnare il gol partita, per giunta di testa.
Al San Lorenzo erano rimaste davvero solamente speranza e disperazione visto che il cronometro sembrava correre più veloce del solito e neanche la spinta del Nuevo Gasometro riusciva a schiodare la partita da quello scomodo 1-1 che sarebbe stato sinonimo di una quasi matematica eliminazione.
E invece la sorte ha voluto dare una mano ancora una volta al Ciclón e al coraggio di Diego Aguirre che quando si è voltato verso la panchina ha puntato il dito sul più piccolo di tutti, sia per altezza che per età, e ha incredibilmente azzeccato la mossa.
Mancano 5′ quando Cristian Barrios calca il campo di gioco per la prima volta con la maglia azulgrana ma ne deve passare solamente uno prima di vederlo festeggiare. Il trucco sta nel far passare la palla per i piedi di Ortigoza, quasi una garanzia quando si tratta di partite decisive, poi un fraseggio con Bautista Merlini e quel cross in area a cercare Nico Blandi che a differenza dell’azione dell’1-0 non c’è ma al posto suo sbucano tutti i 156 cm di Cristian Barrios che la butta dentro di testa.
Incredibile ma vero. Se era già impossibile pensare che quel ragazzino già etichettato come Chiquito (il piccoletto) potesse risolvere la partita, figuriamoci se qualcuno poteva sperare in un suo colpo di testa vincente. Il più basso tra i giganti entra riporta in vita un San Lorenzo in piena crisi che ha visto l’eliminazione in faccia.
Il successo riapre tutto: riporta il Cuervo a -1 dal secondo posto qualificazione con la speranza che il Flamengo faccia il suo dovere da favorita e non perda contro l’Atletico Parananese l’altra gara del girone (in quel caso il secondo posto sarebbe distante 3 punti).
Tutto riaperto tutto in discussione grazie ad un piccolo bambino che alla sua prima notte da grande è volato più in alto di tutti.